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VIETRI , MON AMOUR! Attualità Turismo ed Eventi 

VIETRI , MON AMOUR!

* La rubrica dell’esperto

Un vero antiquario e’, prima di essere un commerciante di opere d’arte, un appassionato ricercatore di questi mirabili oggetti.

I libri antichi e le maioliche vietresi sono state per me ,prima che fonte di guadagno,inesauribile fornace di emozioni.
Ecco perché, quando l’amico collezionista Ugo Liguori mi ha proposto di esaminare questo meraviglioso vaso(cm 35×29) proveniente dalla sua collezione, gli ho immediatamente chiesto l’autorizzazione a pubblicarlo.
La produzione di manufatti di ceramica vietrese (soprattutto del periodo 20/50 del 900)è ormai oggetto di apprezzamento dell’intero panorama collezionistico mondiale.Questo fenomeno, oltre alla grande qualità artistica delle opere,ha goduto della diffusione di questi splendidi oggetti nel mondo intero.Da sempre la costiera amalfitana è meta di turismo internazionale ed ogni forestiero in visita alla “divina”ha portato con sé almeno un manufatto di ceramica nostrana.
Immaginate che io personalmente trovai un asinello vietrese degli anni ‘30 , tra gli oggetti esposti nella fiera antiquaria di Plaza des Armas,
a Buenos Aires.

Questa vaso pubblicato non reca marchi di fabbrica, ma si può agevolmente far risalire alla grande produzione della ceramica Avallone.
Con altrettanta certezza , possiamo attribuire lil manufatto a quel geniale ceramista salernitano che fu Diodoro Cossa.
Sempre dello stesso autore, ma questa volta munito di marchio ,e’questo secondo vaso (39×18)realizzato per la “Vietrese”una ventina di anni più tardi, esattamente nel 1946.
Anche se meno emozionante del primo, abbiamo voluto pubblicare questo oggetto per la completezza del suo contrassegno di fabbrica ,che reca sia l’epoca di attività della “fornace”che la paternità dell’autore.

Diodoro Cossa nacque a VIETRI e frequentò la Regia Scuola di Ceramica a Salerno ; in seguito rilevò con Mario Carotenuto e Giannino Esposito la “Ceramica Tre Felci “di Mario De Rosa.
E’stato ,a nostro avviso,dopo Guido Gambone ,il ceramista salernitano di maggior talento ,peraltro ingiustamente trascurato dal collezionismo locale e dalla letteratura specializzata del settore.
[29/6, 20:27] +39 327 783 5082: Mori’ a Roma ,perché quando si ammalò la figlia preferì farlo trasferire nella capitale ,dove lei abitava.Ma per l’artista, che tanto amava la sua costiera ,essere sepolto tanto lontano sarebbe stato un amaro destino.
Fu il suo amico più caro,un amalfitano,che si adoperò per riportarlo qui .
Egli riuscì a farlo seppellire nel cimitero di Amalfi ,che dall’alto domina un mare cristallino dalla luce accecante che abbaglia .

Come i vampori di quei forni a legna che avevano per una vita crogiolato le meravigliose terracotte del ceramista dei volti con i grandi occhi sognanti.

 

* Camillo Lambiase

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