Usura, dieci richieste al mese di aiuto nel Salernitano
È come un male strisciante e silente l’usura, che consuma chi ne è vittima fino all’annichilimento. Ed è anche un problema che non riguarda solo il soggetto che si trova nella trappola, ma anche tutta la sua famiglia. Nella provincia di Salerno, durante il 2017, tra le 10 e le 15 famiglie ogni mese hanno chiesto un aiuto; 1.200 se si considera anche la provincia di Napoli per un valore degli interventi di 12.803.698 euro.
Sono i dati raccolti nelle sedi della Fondazione antiusura San Giuseppe Moscati, fondata da padre Massimo Rastrelli per tutelare le famiglie dall’indebitamento usuraio. In totale, le pratiche che si sono concretizzate sono state 243 (il 30% nel Salernitano) per un valore globale dei finanziamenti di oltre 3 milioni di euro. Soldi che arrivano dal Fondo nazionale per la prevenzione del fenomeno dell’usura (3.831.150 euro), dalla beneficenza privata (245.700 euro nel 2017) dal Fondo per la famiglia della Regione Campania per il capitolo usura (123 mila euro).
Numeri che sono in aumento, anche se far emergere il problema è ancora estremamente complicato. «Il segreto è l’ascolto delle persone che sono in difficoltà seria – spiega Marco Gallo , socio onorario della Fondazione – persone che non vengono accolte dalle banche, quindi non sanno come risolvere i loro problemi. Con l’ascolto ci si prende carico di queste persone non solo dal punto di vista economico, ma anche della dipendenza ». La fondazione Moscati risponde alla ingente domanda di prestito antiusura. Promuove la cultura antidebito e accompagna i suoi beneficiari per indurli all’uso responsabile del denaro, con l’obiettivo di salvare – non solo dal punto di vista economico, ma anche nell’ambito del sostegno legale e psicologico – famiglie e piccole imprese. La Fondazione assiste e sostiene chiunque sia vittima di usura o si trovi nelle condizioni di diventarlo, ma opera anche per prevenire il fenomeno.
Per raggiungere l’obiettivo, presta garanzie per consentire la concessione del credito da parte di banche e istituiti finanziari, inoltre attribuisce direttamente, senza corrispettivo ed eventualmente senza obbligo di rimborso, somme di denaro provenienti da fondi non statali, sotto forma di beneficenza, sussidi, contribuiti, anche se in misura contenuta. Nel processo sono coinvolte direttamente le famiglie, oltre 400 in quasi trent’anni di attività, a cui sono stati erogati dalle banche convenzionate prestiti per oltre 40 milioni. Oltre 12mila le domande di ascolto per un importo complessivo richiesto di oltre 100 milioni di euro. Attualmente, vengono gestiti fondi per oltre 12 milioni, di cui 10 per la prevenzione e 2 per combattere l’usura. (fonte: lacittadisalerno.it)