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Storie di Remo, l’incredibile George Annunci legali Attualità zonarcs 

Storie di Remo, l’incredibile George

 

XIX puntata

George aveva di fatto abbandonato la sua vecchia vita quando ,vinto dai richiami del sesso, cedeva alla sua natura lussuriosa. Dopo tempo immemorabile ,era tornato in parrocchia, dove i suoi ragazzi seguivano il catechismo e praticavano con i coetanei gli sport preferiti.
Partecipava ai colloqui con le famiglie che i sacerdoti ,a turno ,tenevano in una sala attigua alla sagrestia.
Per la prima volta la moglie Rosita ,vedeva in suo marito la figura del buon padre di famiglia .
Lei era felice di questo, anche se il “nuovo” George aveva perso lo smalto di eterno giocherellone e quel sorriso unico da monello impenitente.
Seguiva i figli recandosi perfino ai colloqui con i professori ,aiutava poi la moglie nella conduzione del “Compraoro”, che con il suo impegno a tempo pieno funzionava meglio, producendo di più. In parrocchia George curava le gite mensili ai santuari; egli
si adoperava nei sondaggi telefonici tra i parrocchiani per decidere il santuario da visitare.
Organizzava il pullman, incassava le quote per le spese prenotando i ristoranti e ,quando la gita prevedeva il pernottamento ,si occupava di scegliere l’albergo.
Il compito non era facile ,sia per la difficoltà organizzativa ,sia perché le spese dovevano essere contenute rimanendo nell’ambito di un servizio offerto accettabile. In questo George era molto attento raggiungendo risultati ottimi e riscuotendo plausi e consensi da parte di tutti.
Rosita, quando la gita prevedeva il pernottamento, non lasciava solo il marito, perché il sabato suo padre la sostituiva in negozio. Tutto filava liscio nella vita rinnovata della nostra famigliola che sembrava finalmente aver trovato un maggiore equilibrio generale di partecipazione e di serenità.
Anche sessualmente George sembrava avere scoperto una nuova identità ,coinvolgendo la moglie in quelle fasi del rapporto che una volta sembravano trasgressive, ma che adesso, soprattutto agli occhi di Rosita ,erano divenuti gesti di intimo appagamento tra lei e il marito.
Spesso l’ipocrisia e il bigottismo di educazioni familiari “obsolete” ,sono causa di profonda insoddisfazione nella coppia; ne spengono complicità ed entusiasmo, causando incomprensioni e annullando ogni attrazione fisica.
La vita perde quel sale necessario alla minestra per essere più gustosa e la monotonia e la passionalità reciproca si spegne fatalmente. Tra George e Rosita invece, la ritrovata complicità nella gestione della famiglia, riaccese i sensi ,quasi dando all’una la voglia di gratificare l’altro per la gioia ricevuta in questo rinnovamento.
Ogni tabù si era dissolto ed emergeva di nuovo quell’affetto materializzato nel piacere sessuale che fa tanto bene alla salute degli esseri umani.
Ma come dicevamo qualche rigo addietro, “il signore del piano di sotto” non molla ed è sempre pronto, in agguato ,alla ricerca del momento opportuno per colpire le sue vecchie “conoscenze “
Fu proprio in una calda serata di estate che Rosita, mentre la famiglia era riunita a cena, raccontò di una cliente che era andata al negozio. Si chiamava Ida ed era rimasta vedova precocemente ; tirava avanti con la pensione del defunto marito e arrotondando le sue entrate con lavoretti di pulizia presso le famiglie della zona. Abitava a Vico ed era andata al negozio a vendere i vecchi ricordi in oro; diceva che preferiva disfarsene perché la rattristavano e ormai non sopportava più una vita grigia ,perché aveva gia’ sofferto troppo. Rosita aveva familiarizzato subito con lei ; l’aveva colpita la sua verve di donna pratica e il coraggio di ricominciare una vita autonoma ,dopo la disgrazia del marito.
Si ricordò di lei qualche giorno dopo, perché in casa c’era bisogno di aiuto per le faccende domestiche e la chiamò’.
Stabilirono che sarebbe andata nell’intervallo di pranzo due volte a settimana, per aiutarla nei lavori più impegnativi. Con il tempo divennero amiche al punto che una sera Rosita la mandò’ in parrocchia dove si stava organizzando il pellegrinaggio da Padre Pio.
Ida non si era ancora incontrata con George e quando questi la vide arrivare fu colpito dalla sua aria giovanile e gli atteggiamenti da peperina ; era una bella donna ed in lei colpiva subito l’intraprendenza con cui affrontava le problematiche della vita. La sua caratteristica principale era un sorriso malizioso che scopriva denti bianchissimi.
I capelli castani erano legati a coda ed i suoi vestiti .molto femminili ,fasciavano elegantemente un corpo di falsa magra. Pur essendo rimasta vedova in età giovanile ,non si era legata con nessuno, ma conduceva vita attiva lavorando con zelo in buone famiglie e coltivando i rapporti con le sue clienti in modo saggio e produttivo. George se la vide comparire nel piccolo ufficio a lato della sagrestia ,dove sulla porta a vetri con un adesivo azzurro era stato scritto “Gite Parrocchiali”.
La invitò a sedersi e raccolse subito i dati per l’iscrizione ,anche se mancavano più di due settimane all’evento. L’allegria di George che sembrava essersi appannata ,dopo gli ultimi spiacevoli episodi avvenuti al ristorante ,sembrò risvegliarsi mentre si intratteneva a parlare con quella giovane donna così piacevole e intraprendente.
Poi ,dopo qualche giorno Rosita annunciò che aveva invitato a cena la nuova amica e la cosa fece piacere anche a George.
L’ospite bussò il campanello in anticipo perché ,dopo essere passata dal Compraoro a salutare Rosita ,lei stessa l’aveva pregata di andare a casa a vedere cosa stava combinando George ai fornelli.
Il menù prevedeva un antipasto di totani e patate e uno scialatiello allo scoglio, seguito da un orata di mare al sale.
George ,pur avendo lavorato tanti anni al Vista Paradiso ,non aveva esperienza di cucina per cui ,quando arrivò Ida ,i due si ritrovarono fianco a fianco ai fornelli.
C’è da dire che Rosita non aveva mostrato minimamente gelosia per Ida,tanto era sicura del recupero morale ed affettivo del suo George.
Il totano emanava un profumo eccezionale e Ida con un grembiule a righe si sentiva a suo agio in quella famiglia allargata; si era legata i capelli e la sua vitalità spumeggiava nei suoi movimenti disinvolti.
George si era seduto sulla panca ,alle spalle della cuoca improvvisata e la guardava con l’aria turbata di chi sente qualcosa dentro.
Lei rigirava il pesce nelle pentole e la cottura delle pietanze era a buon punto ,anche perché si era fatta l’ora di arrivo di Rosita e la tavola era già stata ben apparecchiata dai ragazzi .
Ma lo sguardo di George trasmise a Ida quel flusso magnetico che tutte le donne avvertono addosso quando un uomo le guarda.
Ad un tratto si voltò ed il suo sguardo incrociò quello di lui ; ne rimase tanto colpita da girarsi senza parlare verso i fornelli, dove i tegami emanavano un profumo straordinario.

Ancora una volta George si trova nei guai, perché dopo quella sera ogni volta che rivedrà Ida egli sentirà dentro il richiamo del sangue.
Quella sua natura che da sempre subloca nella sua mente si è ancora una volta risvegliata e bussa forte alla porta dei suoi sensi.
La prossima puntata scopriremo se questa volta ,mettendo sul piatto della bilancia la sua famiglia e l’irrefrenabile richiamo della lussuria, egli avrà la forza di rinunciare al fascino irresistibile del peccato.

 

 

Camily Bosch

scritto da 







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