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Storie di Remo, l’incredibile George Attualità zonarcs 

Storie di Remo, l’incredibile George

XV puntata

George aveva rotto gli argini della fedeltà con la moglie Rosita e quell’avventura vissuta al secondo piano del ristorante “Vista Paradiso” apri ’le porte al ritorno della sua “satiriasi”.
Nel rapporto con quella donna che si voleva vendicare del marito traditore, con lui nelle vesti di amante istantaneo , aveva riprovato l’ebbrezza della trasgressione ,surrogato di quel sesso che lo faceva stare bene.
Improvvisamente decise di scindere questa volgare emozione dall’amore tenero per la moglie Rosita . Di fronte alla sua onesta’ intellettuale ,si convinse che le due cose potevano convivergli nella coscienza senza originare sensi di colpa.
Rinunciare alla natura che Dio gli aveva dato, era come vivere con ipocrisia la sua esistenza.
Il problema stava solo nel circoscrivere quelle “performance “in eventi occasionali, senza che avessero pericoloso seguito per la sua stabilità familiare.
Fu questo il motivo per cui
escogitò un sistema diabolico ,perfettamente inserito nel suo quotidiano e che si concretizzava proprio in quel piccolo ascensore del ristorante ”Vista Paradiso”.

Fu proprio l’accaduto con quella giovane moglie in cerca di vendetta ,dopo il tradimento del marito,a dargli spunto per l’invenzione di un protocollo erotico degno del miglior Hitchcock.
Il ristorante era frequentato per lo più da stranieri e spesso le coppie che entravano erano composte da giovani donne in compagnia di uomini facoltosi, ma in “età avanzata“ .
Queste ultime avevano accettato il compromesso di una vita lussuosa in cambio della loro fresca bellezza.
Si trattava di ragazze appariscenti e “gustose” , con i grilli per la testa e pochissimi scrupoli.
Queste, quando avevano l’occasione di una ”sveltina” adeguata al proprio equipaggiamento, si mostravano immediatamente disposte a cogliere l’attimo fuggente.
Insomma erano proprio le donzelle adatte al piano ideato dal nostro mandrillo ritrovato e di nuovo pronto “sul pezzo”
per disperdere gli eccessi di libido che lo affliggevano.
La porta d’ingresso del ristorante aveva un campanello che serviva ad allertare i camerieri a ricevere i clienti per assegnare loro un tavolo.
Quando il campanello suonava ,George immediatamente buttava l’occhio per individuare il tipo di
avventori.
Se si presentava la coppia giusta, in particolare con lei gradita al nostro “eroe”, egli immediatamente andava incontro ai nuovi arrivati prendendoli. In consegna.
Subito proponeva a quegli ospiti di seguirlo e li conduceva ad un tavolino di fronte all’ascensore, tenuto sempre vuoto da George per quelle “particolari “circostanze. Una delle due sedie dava le spalle all’ascensore, mentre l’altra era situata proprio di fronte all’elevatore.
Come tutti i camerieri della costiera anche George conosceva bene l’inglese e durante l’approccio iniziale per l’ordinazione dei suoi nuovi clienti cercava di capire che rapporto ci fosse tra i due .
A volte capitava che erano padre e figlia, ma quasi sempre si trattava del ricco “tardone “con la fidanzatina.
In questo caso iniziava un’attento “screening” da parte di George.
Egli lanciava alla ragazza molti messaggi con gli occhi languidi ,maliziosi sorrisi e tutto
avveniva con studiata progressione .
Ad esempio, se lei non sosteneva le occhiate ed i sorrisetti di lui, abbassando lo sguardo in modo pudico ,voleva dire che non era adatta e George mollava la presa, ma se invece rispondeva ai sorrisi muovendo le labbra languidamente o altre cose del genere ,allora scattava la fase finale del piano.
Come tutti i camerieri anche George portava una tovaglietta sul braccio, pronta per asciugare le mani o per essere usata, tipo presina ,per reggere un tegame bollente. Attenzione a questo dettaglio ,poiché fra poco diventerà
un elemento fondamentale per l’obiettivo del nostro “cacciatore”.
Difatti George, alla fine del pasto ,quando ci sono quei 10 minuti che i clienti usano per rilassarsi in attesa del conto ,metteva in atto la sua trovata geniale .
Egli guardando negli occhi la “preda “si avvicinava all’ascensore fermandosi vicino alla porta che recava sopra il cartello “toilette”.
A quel punto entrava in gioco la famigerata tovaglietta:
George la prendeva dal braccio e se la lanciava sulla spalla con un gesto della mano che era un plateale richiamo per la ragazza, come per dire “vieni, seguimi”
Poi rimaneva fermo vicino all’ascensore, aprendo la porta senza entrare ,ma restando in attesa fermo ad osservare la reazione della sua osservata speciale.
Quello era il momento cruciale dell’operazione :
o la ragazza rimaneva seduta guardando altrove in modo evasivo e disinteressato, o comunicava al suo compagno che si assentava perché aveva bisogno della toilette .
A questo punto il gioco era fatto; lei si alzava e si dirigeva verso George che l’aspettava con la porta dell’ascensore semiaperta.
In quel momento tutto quello che sarebbe accaduto era perfettamente noto sia a George che alla sua concupita.
Lui entrava nell’ascensore lasciando la porta aperta e rimaneva all’interno in attesa che lei entrasse.
Non serviva alcuna spiegazione perché ad entrambi era tutto chiaro ,anche se si erano visti solo mezz’ora prima e non sapevano neanche come si chiamassero.
George ,appena si chiudeva la porta, la attirava a se’ premendo due sulla tastiera dell’ascensore.
Un unico sguardo ed un sorrisetto malizioso dava il via alle effusioni tra i due che proseguivano vorticosamente al secondo piano sul divano di fronte al montacarichi.
George sciorinava un repertorio di alta sintesi sessuale, in cui non mancava niente.
Tutti i sensi erano tesi come corde di violino ed i baci profondi e appassionati si sovrapponevano ai contatti orali e alle palpazioni concitate.
L’amplesso finale avveniva quasi come una liberazione, tale era l’intensità di quella copula forsennata.
L’orgasmo era come l’esplosione di un tappo di champagne nella bottiglia da 3 litri .
Tutto era contenuto nell’arco di 10/15 minuti ,dopodiché George lasciava la ragazza al primo piano per sistemarsi, mentre lui volava a piano terra a preparare il conto.

I racconti di George nei miei confronti avevano dell’incredibile ma gli eventi che accadranno dopo ne confermeranno la veridicità.
Al “Vista Paradiso”, ancora una volta il povero George
sarà vittima della sua incontenibile passione per tutte le gonnelle del mondo.

Camily Bosch

scritto da 







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