Storie di Remo. “L’incredibile George”
*Ha inizio da questa settimana una sequenza di racconti d’appendice ,i cui fatti sono realmente accaduti .
I nomi dei luoghi e dei personaggi, per motivi di opportunità, sono stati variati .
Remo è un appellativo generalizzato che si riferisce a tutti coloro che ho incontrato in varie fasi della mia vita e che mi hanno raccontato queste vicende ,da loro stessi realmente vissute.
PRIMO RACCONTO:
“L’INCREDIBILE GEORGE “ 1 puntata
Frequentava occasionalmente il mio negozio, agli inizi degli anni 90 .
Tutti lo chiamavano George per la sua straordinaria
somiglianza con l’attore americano George Clooney.
Bruno di pelle ed abbastanza alto di statura,aveva i lineamenti del viso marcati che confluivano armoniosamente su di una mascella dura e volitiva.
La sua arma vincente era un irresistibile sorriso che gli illuminava il viso, facilitandogli moltissimo le relazioni sociali.
Quando sorrideva, le labbra divenivano due tendine maliziose che si aprivano su una fila di denti bianchissimi ,mentre sulle sue guance comparivano due fossette che gli donavano una simpatia unica.
La ciliegina sulla torta era un carattere allegro e giocherellone,sempre con la battuta pronta ,capace di trasmettere tutt’ intorno allegria e buonumore .
George aveva poco più di trent’anni ed era sposato già da un po’ di tempo.Dal matrimonio erano nati due figlioli, adesso già’in età scolare ,che ogni mattina venivano prelevati dal pulmino comunale che li scaricava presso l’unica scuola a tempo pieno del paese.
La moglie proveniva da una famiglia abbastanza agiata ; con il lavoro aveva creato buone energie economiche per il futuro della prole ,investendo in attività di “Compraoro”.
Ognuno dei tre figli di questa famiglia conduceva un punto affari in questo campo e le cose andavano decisamente bene.
Rosita ,la moglie di George era l’unica femmina dei tre fratelli e gestiva un “Compraoro”in Penisola Sorrentina.
Conduceva l ‘attività insieme al marito che si occupava dei contatti esterni e di tutte le incombenze fiscali e commerciali.
Ad esempio ,veniva al mio negozio poiché , quando compravano l’oro ,gli capitava spesso di acquistare monili d’epoca .Questi oggetti venivano valutati al ribasso ,essendo il materiale scarso di carati.Successivamente questi preziosi venivano passati agli antiquari ,molto interessati e capaci di valorizzare bene quei gioielli del passato.
Va da sé che in questo caso i margini dei “Compraoro”divenivano molto più alti e interessanti della transazione abituale.
George mi preferiva agli altri antiquari ,perché si intratteneva amabilmente a parlare con me ,apprezzando molto l’attenzione che io mostravo alle sue parole.
I suoi racconti erano talmente ricchi di dettagli da sembrare sceneggiature pronte per girare un film.
Le narrazioni avevano un tema monocorde ,riguardando la grande passione della sua vita.Non si trattava né di oro né di altri oggetti materiali,né di viaggi né di cultura ,né di sport né di argomenti spirituali.
Quello che lo faceva impazzire ,dall’alba al tramonto,da una mese all’altro,in tutto il tempo della sua vita ,erano le donne.Questa tendenza comune a quasi tutti gli uomini raggiungeva in questo ragazzo livelli incredibili.
Non era un’ossessione ma una passione inesauribile che gli procurava un piacere folle.
Con la moglie George stava molto attento nonostante lei non fosse gelosa, ma vendicativa si.
Gli aveva chiarito prima di sposarsi che lei non avrebbe mai indagato su di lui,ma alla prima telefonata che le sarebbe arrivata ,dopo essersi accertata del tradimento, gli avrebbe reso pan per focaccia nello stesso giorno e con il suo miglior amico.
Ma George era scaltro ed avveduto; evitava le relazioni ma quando gli capitava il “mordi e fuggi” diventava un killer senza scrupoli.
Eccessi ormonali si erano manifestati nel suo carattere sin da piccolo.Un giorno la madre si fermò a chiacchierare con un amica che era in compagnia della figlioletta.Le due donne erano tanto prese dai loro argomenti da non accorgersi di quello che stavano combinando i due bambini.George con fare malizioso aveva cominciato a carezzare il visino della bimba . Poi con atteggiamento tipico di un fidanzatino adulto l’ aveva abbracciata e la baciava sulle labbra.Quando le mamme abbassarono lo sguardo George teneva stretta la bambina baciandola appassionatamente sulla bocca .
In un’altra occasione ,quando era più grandicello capito’ , tra i tanti, un episodio piuttosto inquietante ,che fu poi il preludio del collegio, dove il ragazzo fu portato a frequentare le scuole medie.In quella occasione il papa’parlo’a lungo con gli istitutori in modo che avessero cura di correggere questi eccessi del giovane.
Ma veniamo al racconto di quello che accadde quando il piccolo “mandrillo”ebbe modo di mostrare il suo vivo interesse per le “grazie”di una donna matura e non più nei confronti di una sua coetanea come spesso gli capitava a scuola.
Il papà di George era molto impegnato nella sua falegnameria e la mamma aveva molto da fare anche lei, con tre figli maschi da governare.
In casa c’erano enormi quantità di panni da lavare e la povera donna ,dovendo anche rassettare la casa e badare alla cucina ,non riusciva a mandare più la famiglia avanti.
Di fronte casa c’era un fruttivendolo che insieme alla giovane moglie gestiva il suo commercio.I due non avevano figli e nel pomeriggio la ragazza arrotondava le entrate familiari prestandosi a lavori domestici presso le famiglie del circondario.La madre di George ,bisognosa disperatamente di aiuto ,le propose di recarsi al pomeriggio da lei a lavare gli indumenti.
La casa aveva un terrazzo ,dove in un angolo era situato il lavatoio di cemento.Su questo terrazzo George giocava a pallone ,tirando la sfera contro il muro per riprenderla al ritorno tuffandosi qua e là’ e mimando le parate del portiere di una squadra di calcio.
Si era in estate e la giovane lavandaia per evitare gli schizzi d’acqua si era arricciata la gonna di cotone ai lati ,fermando i lembi ai lati delle sue mutandine. In fondo non c’era da andare per il sottile, visto che sul terrazzo c’era solo un ragazzino di una diecina d’anni che giocava a pallone alle sue spalle. La giovane era anche parecchio in carne e quando si chinò sulla tavoletta a lavare con buona lena , le sue forme presero a muoversi con cadenza ritmica.come in un ballo caraibico.
La scena catturò completamente l’attenzione di George, che con le sue parate cominciò a rotolarsi sempre più vicino alla signora che lavava i panni rivolta verso il muro.Il vestito leggero della donna e le sue forme giunoniche in movimento, quasi tutte in mostra , per via del vestito arricciato fino alla vita ,stimolarono i sensi ,già prematuramente adolescenziali,di George.
Egli dando seguito alle sue peripezie balistiche ,prese a rotolarsi sul pavimento ,fino a collocarsi con il pallone tra le mani sotto il fondoschiena della donna che ,per mantenere l’equilibrio ,aveva le gambe allargate.
Il racconto di George divenne tanto partecipativo da rinnovargli i ricordi e le sensazioni di quei momenti.
Diceva che i suoi occhi erano rivolti verso l’alto,quasi toccando con lo sguardo quello che vedeva.Nella sua mente due cose erano rimaste impresse in modo impressionante ed indimenticabile:
L’odore pungente che scendeva dall’inguine della donna lungo le sue cosce e la vista del suo punto G ,che appariva quasi tutto visibile ,essendo il filo degli slip spostato da un solo lato.
Fu per George la prima indimenticabile visione di quella che poi diverrà l’idea fissa della sua vita.
Il pallone gli era caduto dalle mani e lui sarebbe rimasto in quella posa contemplativa per ore.
Ma all’improvviso si sentì preso per i piedi e trascinato lungo il terrazzo tra mille improperi.
La scena non era sfuggita alla mamma , che si era precipitata al recupero del figliolo interrompendone quel preoccupante atteggiamento ,così poco ascetico.
Il racconto proseguirà lunedì prossimo con la seconda puntata.
Il mio consiglio è di conservare il PDF , così alla fine vi troverete
Il libro completo .
Io lo andrò a stampare distribuendolo alle edicole per la vendita, proprio con il titolo
“STORIE DI REMO”
A lunedì prossimo e:
Buona settimana
Camily Bosch





