Spaccio di droga a Cava de’ Tirreni, la Corte d’Appello ridimensiona le condanne per gli Zullo
Sconto di pena, nel processo d’appello, per gli Zullo e i loro sodali, accusati di aver messo in piedi un fiorente e lucroso spaccio di droga in città. Sugli undici imputati sotto processo, in otto sono stati condannati anche in secondo grado – ma con pene molto inferiori rispetto alla sentenza in abbreviato emessa a marzo scorso dal gup – e tre sono stati del tutto assolti. Da una condanna a venti anni, inflitta a Lucia Zullo in primo grado, si è scesi per la «zarina» difesa dall’awocatoTeresa Sorrentino, a 7 anni, 8 mesi e 20 giorni: per i giudici d’appello, pur restando una delle due associazioni contestate, c’è stata la riqualificazione «in fatti di lieve entità». Anche per Vincenzo Zullo, nipote di Lucia, pena riformulata in 5 anni e 2 mesi (in primo grado 20 anni) con l’assoluzione per una seconda associazione creata quando avrebbe provocato la scissione nel clan per
scalzare la zia nel giro di spaccio con base a Santa Lucia. Pena ridotta, dopo la riqualificazione- scrive il Mattino- del reato e l’assoluzione per alcuni capi d’imputazione, per Vincenzo Porpora 2 anni, 10 mesi e 20 giorni (in primo grado condannato a 18 anni e 4 mesi); Mario Avagliano a 2 anni, 7 mesi e 10 giorni (8 anni in primo grado); Giovanni Ragosta a 2 anni ed 8 mesi (7 anni in primo grado); Angelo Della Valle a 2 anni, 2 mesi e 20 giorni (6 anni ed 8 mesi in primo grado); Alfredo Lambiase ad 1 anno, 2 mesi e 10 giorni (4 anni e 4 mesi in primo grado); Lucia Trezza a 10 mesi e 20 giorni (2 anni ed 8 mesi in primo grado) con, per questi ultimi due, la condizionale. Assolti da tutti i capi d’imputazione Carmine Medolla in primo grado condannato a 7 anni; Daniele Medolla e Roberto Benincasa condannati in primo grado, rispettivamente, a 4 anni e 4 mesi e 3 anni.