SE MI SPACCIO PER POLIZIOTTO, CHE TIPO DI REATI POSSO CONFIGURARE?
L’avvocato Simone Labonia vi esorta a non commettere questa leggerezza comportamentale, e ve ne spiega i motivi.
Fingersi appartenente alle forze dell’ordine non è una bravata innocua, ma un comportamento che può integrare diverse fattispecie di reato, anche gravi, a seconda delle modalità concrete e degli scopi perseguiti.
Il codice penale italiano tutela infatti in modo rigoroso il prestigio e l’esclusività delle funzioni pubbliche, soprattutto quelle connesse alla sicurezza.
La norma di riferimento è l’art. 498 c.p., che punisce l’usurpazione di titoli o di onori. Si configura questo reato quando un soggetto si attribuisce pubblicamente la qualifica di poliziotto, carabiniere o altro appartenente alle forze dell’ordine, senza averne diritto.
È sufficiente presentarsi come tale o spendere la qualifica in contesti idonei a trarre in inganno terzi, anche senza compiere ulteriori atti: la pena prevista è la reclusione fino a due anni.
Più grave è l’ipotesi dell’usurpazione di funzioni pubbliche (art. 347 c.p.), che ricorre quando il soggetto, oltre a fingersi poliziotto, compie atti tipici della funzione: controlli, perquisizioni, richieste di documenti, ordini o intimazioni. In questo caso la legge punisce non solo l’apparenza, ma l’esercizio concreto di poteri riservati allo Stato, con una pena che può arrivare a cinque anni di reclusione.
Ulteriori reati possono concorrere a seconda delle circostanze.
Se il falso poliziotto utilizza uniformi, distintivi, tesserini o veicoli con segni di riconoscimento, può configurarsi anche il reato di uso indebito di segni distintivi (art. 497-ter c.p.).
Qualora la condotta sia finalizzata a ottenere denaro, beni o altre utilità, entra in gioco la truffa, aggravata dall’abuso della qualità simulata di pubblico ufficiale.
Non vanno poi trascurate le ipotesi più gravi: se il soggetto costringe qualcuno a fare o non fare qualcosa abusando della falsa autorità, può configurarsi la violenza privata; se procede a controlli personali o sequestri di fatto, possono emergere profili di sequestro di persona o altri reati contro la libertà individuale.
La giurisprudenza è costante nel ritenere che anche comportamenti apparentemente episodici ledano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e meritino una risposta severa da parte dell’ordinamento.





