Scafati, istruttoria della Corte dei Conti anima il dibattito politico. La minoranza. “Verso il dissesto”. Aliberti: “Abbiamo fatto il miracolo”
Le casse comunali a Scafati tornano a dividere il dibattito pubblico dopo l’ultimo intervento della Corte Dei Conti. L’organo istituzionale nelle ultime settimane ha inviato una missiva a palazzo Mayer che riepiloga i controlli effettuati sullo stato economico dell’ente nel 2024 rispetto al piano di riequilibrio pluriennale a cui è sottoposto il comune. Sessanta pagine di relazioni che hanno spaccato il mondo politico scafatese, tra chi avverte di un possibile default e chi parla di vero e proprio “miracolo” gestionale. A parlare inizialmente della questione è il consigliere Francesco Carotenuto, riuscito a visionare un documento così importante dopo oltre un mese dal suo invio al Municipio. L’esponente di minoranza sottolinea debiti fuori bilancio per oltre 3 milioni di euro, “conti gonfiati con crediti difficili da riscuotere che il Comune continua a considerare incassabili solo per far quadre i numeri sulla carta”, spese fuori controllo e gestione dei tributi insufficiente. “La Corte dei Conti non ha dichiarato il dissesto solo perché aspetta il prossimo controllo, ma ha già messo nero su bianco che manca la verità nei bilanci” è quindi la stoccata di Carotenuto “In parole semplici: il Comune continua ad approvare bilanci gonfiati e ballerini per non far vedere la reale gravità della situazione. Ma la verità, prima o poi, viene fuori”. Il sindaco Aliberti ha replicato di aver risposto all’istruttoria della Corte dei Conti e parla di “grande miracolo”: “sulla vendita delle Farmacie Comunali, ad esempio, l’ente ha programmato un percorso preciso per l’acquisizione in gestione e la successiva vendita delle stesse. A tal fine è stata avviata una procedura di Accertamento Tecnico Preventivo per la valutazione delle suddette farmacie. Altro argomento riguarda l’Acse per la quale la Corte dei Conti chiedeva all’ente di ripristinare l’accantonamento di circa 300 mila euro a favore della partecipata, scomparso dal rendiconto 2022. A partire dal rendiconto 2023 e dal prossimo relativo al 2024, l’ente ha garantito l’appostamento di tale importo.
Cassa vincolata: l’ente con apposita determina dirigenziale ha provveduto alla ricostruzione analitica della cassa vincolata aggiornata al 31 dicembre 2024. Per quanto riguarda gli incassi, sono stati incrementati attraverso il recupero dell’evasione tributaria IMU e TARI (incremento della riscossione coattiva per l’anno 2024 pari a 600 mila euro, lotta all’evasione tassa rifiuto per 250 mila, IMU 200 mila, tributi minori 260 mila euro in più).
Utilizzo vincoli di cassa: dal secondo semestre 2024 l’ente non ha più finanziato spese correnti mediante l’utilizzo di cassa vincolata. Debiti fuori bilancio: l’ente ha dato un forte impulso al riconoscimento dei debiti fuori bilancio, in particolare nel 2024 sono stati riconosciuti circa 3 milioni e mezzo di debiti di cui 3 milioni relativi agli espropri PIP. Disavanzo 2024: l’obiettivo doveva essere circa meno 16 milioni, l’ente chiuderà a meno 14 milioni.
Questi alcuni punti della relazione preparata dai nostri Dirigenti. Per cui chi voleva il dissesto del Comune di Scafati…avrà una grande delusione perché in due anni abbiamo fatto, invece, un grande miracolo”, replica il sindaco alle minoranze.