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Scafati, 13 consiglieri firmano la sfiducia ad Aliberti Provincia Provincia e Regione 

Scafati, 13 consiglieri firmano la sfiducia ad Aliberti

Mozione di sfiducia firmata da 13 consiglieri comunali per mettere fine anticipatamente all’amministrazione Aliberti, si apre la crisi amministrativa a Scafati.

La sfiducia è stata firmata dai 9 consiglieri di opposizione: Francesco Carotenuto, Michele Grimaldi, Francesco Velardo, Corrado Scarlato, Cristoforo Salvati, Annunziata Pisacane, Pasquale Vitiello, Ignazio Tafuro e Michelangelo Ambrunzo.

A questi si aggiungono i quattro “dissidenti”: Gennaro Avagnano, Paolo Attianese, Maria Berritto, Assunta Barone.

“La mozione di sfiducia che ho sottoscritto non è altro che la certificazione di tutto quello che da tempo sto dicendo che in questa amministrazione non va. – spiega il consigliere comunale Gennaro Avagnano –  Dalla mancata realizzazione del Pip, che ricordo non è solamente innalzare capannoni ma realizzare un’area completa di servizi tra cui parcheggi e aree verdi, passando per il PUC che va sempre più a rilento, siamo partiti addirittura con una cartografia che non aveva alcuni territori della città di Scafati riportandoli addirittura nel territorio Angri, finendo ai lavori per il Polo Scolastico che rischia di diventare un’opera incompiuta o che potrebbe portare a contenziosi milionari, nella mozione vi sono le criticità di questo anno e mezzo. Per non parlare poi del rispetto dei punti fondamentali del piano di rientro approvato dalla corte dei Conti che sono ancora in alto mare.

Il primo cittadino non dovrebbe fare altro che leggere la mozione di sfiducia e fare un grande mea culpa, perché contiene tutte le sue mancanze e la sua miopia politica sull’assenza di dialogo nell’ interesse di una città che doveva rinascere a 360 gradi. Da tempo mi auspico un cambio di rotta e di passo che nei fatti ad oggi non è mai arrivato”.

Ora la parola passa al consiglio comunale che dovrebbe essere convocato a breve, e solo in quella sede si deciderà tutto. Se la mozione sarà votata dalla maggioranza dei consiglieri a quel punto si procederà allo sciogliemnto del consiglio e alla nomina del commissarrio prefettizio. Si attende, dunque, la convocazione dell’assise cittadina entro trenta giorni,  non comporta l’obbligo delle dimissioni. Il Sindaco e la rispettiva Giunta cessano dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il consiglio. Se ne discuterà in consiglio tra non meno di 10 giorni e non oltre i 30, altrimenti provvederà il Prefetto di Salerno Francesco Esposito, previa diffida a convocare il consiglio”.

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