Sarno, dalla Regione mezzo milione per l’Ecomuseo nell’area del bene confiscato a Pasquale Galasso
Con un decreto dirigenziale del 27 agosto 2025, la Regione Campania ha ammesso a finanziamento in via provvisoria l’intervento, assegnando al Comune di Sarno oltre 1,5 milioni di euro a valere sul Piano Sviluppo e Coesione 2014/2020, suddivisi tra il 2025 e il 2026, cui si aggiunge un cofinanziamento comunale di circa 150mila euro.
L’ecomuseo sorgerà nell’area dell’ex masseria confiscata al boss mafioso Pasquale Galasso, in via Ingegno. Lì, già nel 2019, sotto la regia dell’amministrazione dell’ex sindaco Giuseppe Canfora, si era immaginato di dar vita a un laboratorio agroalimentare e a un museo diffuso capace di raccontare le eccellenze agricole ed enogastronomiche del territorio, trasformando un simbolo del potere criminale in un presidio di cultura e legalità.
Il percorso, avviato nel 2021, si era però arenato tra lungaggini procedurali e cavilli amministrativi, fino al rischio concreto – denunciato più volte da questa redazione – di perdere i finanziamenti originariamente destinati al recupero del bene. Ora la Regione ha rimodulato la fonte di copertura, salvando l’investimento e garantendo la prosecuzione dell’iter. Ovviamente, però, l’assegnazione definitiva del finanziamento è subordinata alla trasmissione, da parte del Soggetto Attuatore, del provvedimento di aggiudicazione definitiva dei lavori dell’opera.
La realizzazione dell’Ecomuseo si inserisce in un contesto più ampio di rigenerazione urbana. Nella stessa zona sono già in corso i lavori per il Centro Polifunzionale “Open”, un progetto che prevede la creazione di un parco urbano e di un centro multisportivo a disposizione della cittadinanza. L’intervento, promosso dal Comune, punta a offrire spazi moderni per attività sportive, culturali e ricreative, con l’obiettivo di restituire alla comunità aree finora marginali e degradate.





