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Sarno, Bicchielli (Noi Moderati): “Ombre inquietanti sulla gestione dei beni pubblici in città, serve massima trasparenza e verifiche approfondite” Provincia Provincia e Regione 

Sarno, Bicchielli (Noi Moderati): “Ombre inquietanti sulla gestione dei beni pubblici in città, serve massima trasparenza e verifiche approfondite”

“La vicenda che ha portato alla revoca della nomina dell’avvocato Rubina Pignataro, componente del nucleo di valutazione del Comune di Sarno, a seguito delle gravi contestazioni della Procura di Salerno, unitamente al coinvolgimento del marito, già condannato per associazione mafiosa, e del nipote nell’affidamento di un ingente fondo comunale, getta ombre inquietanti sulla gestione dei beni pubblici a Sarno”.

È quanto dichiara Pino Bicchielli, vicepresidente del gruppo Noi Moderati alla Camera nonchè componente della Commissione Antimafia, che sull’accaduto ha presentato un’interrogazione parlamentare.

“L’affidamento di un terreno di oltre 200.000 metri quadrati per un canone irrisorio, a seguito di un’unica offerta con un rialzo di soli 45 euro, e il ruolo di un dirigente comunale con legami familiari con gli indagati, sono elementi che non possono essere sottovalutati”, prosegue Bicchielli.

“È sconcertante che, nonostante il quadro indiziario emerso dall’inchiesta della Guardia di Finanza, il comune di Sarno non abbia ancora intrapreso alcuna azione per verificare o sospendere il contratto di locazione. Ho interrogato i Ministri dell’Interno e per la Pubblica Amministrazione per fare piena luce su questa vicenda e per sapere quali iniziative intendano intraprendere per garantire la massima trasparenza e legalità nell’azione amministrativa delle istituzioni coinvolte – sottolinea Bicchielli – È fondamentale accertare se sussistano gravi indizi di condizionamento e se la Prefettura di Salerno abbia avviato o intenda avviare ulteriori verifiche sul signor Salvatore Graziano. Inoltre, ritengo necessario, in raccordo con l’ANAC, rafforzare le misure di vigilanza preventiva sulle concessioni e locazioni di beni pubblici comunali, estendendo i criteri di valutazione anche a elementi sintomatici derivanti da legami familiari o frequentazioni con soggetti coinvolti in procedimenti giudiziari. La fiducia dei cittadini nelle istituzioni passa anche attraverso la chiarezza e la correttezza nella gestione del patrimonio pubblico”.

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