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Sapri, punto nascita verso la chiusura): il 5 maggio mobilitazione popolare Provincia Provincia e Regione 

Sapri, punto nascita verso la chiusura): il 5 maggio mobilitazione popolare

NON VI È TREGUA PER LE POPOLAZIONI DEL GOLFO DI POLICASTRO E DI TUTTE QUELLE CHE GRAVITANO NEL TERRITORIO DEL BASSO CILENTO, E NON SOLO QUELLE, CHE CONTANO CIRCA 45000 abitanti e che si raddoppiano durante la stagione estiva. DAL 1979, QUANDO UN INTERO POPOLO SCESE IN PIAZZA PER L’APERTURA DELL’OSPEDALE DI SAPRI, QUESTI CITTADINI VIVONO COSTANTEMENTE NEL TIMORE CHE LO STESSO VENGA CHIUSO. OGNI QUALVOLTA LE ISTITUZIONI REGIONALI O NAZIONALI PORTANO A PRETESTO VARIE MOTIVAZIONI DI SICUREZZA O QUANT’ALTRO, partendo dal Reparto ginecologia e punto nascita, determinano il panico fra quelle donne gestanti o partorienti che non sanno, loro malgrado, dove potrebbero andare a finire per mettere al mondo i propri figli.

“Si paventa la chiusura prefigurando un possibile trasferimento verso l’ospedale più vicino che, paradossalmente, risulta essere fuori regione… un tempo si correva e si rischiava lungo la strada per Maratea, oggi dovremmo precipitarci verso Vallo della Lucania o per i tornanti che portano a Lagonegro. Le popolazioni sono stanche di vedersi scippato il punto nascita di Sapri che serve anche gli abitanti di Maratea, Praia a Mare e alcune contrade dell’alta Calabria. Non sarà più consentito giocare con la vita delle persone. Le stesse persone si chiedono perché si voglia calpestare un diritto alla salute sancito dalla Costituzione solo perché si vive in periferia e non in grandi centri. Proprio per questo siamo convinti che sia necessaria una presa di coscienza e di responsabilità da parte delle istituzioni.

Questo presidio ospedaliero dovrà essere reso funzionale in tutti i suoi reparti onde evitare che si continui ad emigrare e fare viaggi della speranza per curarsi altrove. Per mettere fine a tutte queste angherie, le suddette popolazioni scenderanno in piazza il prossimo 5 Maggio per manifestare tutta la propria rabbia, decisi a tutto pur di difendere il punto nascita e chiedere l’efficientamento dell’intero ospedale; si chiederà a gran voce il rispetto della dignità di questa gente che non deve essere abbandonata per la sola colpa di non vivere in centri cittadini”, fa sapere il comitato promotore.

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