Sanità e nomine opache, Aliberti (Forza Italia): “La sanità ha bisogno di competenza e non di logiche di spartizioni”
Relativamente alla scadenza prevista ad agosto degli attuali incarichi Asl e alla possibile intenzione del Presidente De Luca di rinominare prima delle prossime elezioni regionali i direttori sanitari, il Sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti nonchè dirigente provinciale di Forza Italia afferma: “Entro qualche settimana saranno al lavoro nelle cinque province della Campania i nuovi direttori generali, poco prima delle elezioni regionali. Una mossa del Governatore che sembra una forzatura finalizzata ad un consenso che serve soltanto a rafforzare la sua figura alla vigilia di un appuntamento elettorale così importante, pur non essendo lui il candidato alla presidenza, archiviata ormai la possibilità del terzo mandato. Non solo, in questo modo la Sanità, qualunque sarà il risultato elettorale, resterebbe in mano all’ormai ex Presidente della Regione. Tutto questo con l’approvazione del Partito Democratico che su questa vicenda non si esprime. Un’indecenza per chi ha governato dieci anni e ha gestito la Sanità con scarsi risultati: una mobilità passiva tra le più alte d’Italia, per non parlare della medicina territoriale, della prevenzione e della emergenza che ormai non esistono più sul territorio. Un modello di organizzazione sanitaria che non è riuscito a mettere in campo neanche quando siamo usciti dal commissariamento, pur avendo poteri speciali sui quali nessuno ha avuto mai la possibilità di poter intervenire.
In quest’ottica il candidato alla Presidenza deluchiano risulterà un burattino nelle mani dell’ex presidente e in caso di vittoria del centrosinistra, lo stesso De Luca diventerebbe un Presidente ombra della Regione in una sorta di continuità sulla sanità, sui trasporti, sui fondi di coesione, sul dissesto idrogeologico e sulle competenze che attengono a livello istituzionale regionale, operando nel modo in cui è stato percepito dai cittadini in questi anni con tutte le pecche e gli errori compiuti. La Sanità non può essere terreno di giochi di potere con conseguenze gravi dal punto di vista delle competenze, capacità e merito, giocando sulla pelle dei cittadini: sarebbe davvero un attacco alla democrazia e al voto del popolo sovrano”.