Salerno, Celano (Fi): città più tartassata d’Italia, cittadini vittime di un sistema ingiusto e fallimentare
Salerno conquista un triste primato: è la città con la più alta addizionale Irpef d’Italia. Un salasso per i cittadini, già alle prese con un sistema di servizi pubblici carente e indegno di un capoluogo moderno. “I dati diffusi dalla UIL confermano una realtà che denunciamo da anni: i salernitani sono i più penalizzati d’Italia sotto il profilo fiscale, senza avere in cambio alcun adeguato ritorno in termini di qualità della vita o dei servizi offerti. Chi guadagna 40mila euro l’anno versa ben 1.468 euro di addizionali Irpef tra regionale e comunale. Una cifra abnorme, superiore persino a quella richiesta ai cittadini di Roma (1.452 euro) e con un divario di oltre 550 euro rispetto a Milano, città che primeggia per qualità dei servizi e vivibilità. Ma l’iniquità non colpisce solo i redditi medi: anche chi percepisce appena 20mila euro annui si vede costretto a pagare 627 euro di addizionali, mentre in molte città del Nord – Milano compresa – non viene applicata alcuna addizionale comunale sotto quella soglia”, scrive Roberto Celano capogruppo di Forza Italia al Comune di Salerno. “Questo scenario è la diretta conseguenza di anni di gestione dissennata, clientelare e fallimentare da parte dell’amministrazione comunale, che ha condotto il Comune in una situazione finanziaria disastrosa. Salerno applica un’aliquota dell’addizionale comunale Irpef dell’1,1%, in deroga al tetto massimo dello 0,8%, proprio perché ha aderito al piano “Salva Città” previsto dal Governo. Un piano che, è bene ricordarlo, ha consentito allo Stato di coprire circa la metà del disavanzo iniziale, ma che evidentemente non è stato sufficiente per ristabilire un minimo di equità e sostenibilità.
Nonostante i trasferimenti statali e il supporto straordinario del Governo di centrodestra, i salernitani continuano a pagare tasse insostenibili, senza vedere alcun miglioramento nei servizi essenziali: trasporti, sanità territoriale, diritto allo studio, assistenza. Un’ingiustizia doppia, perché colpisce proprio chi guadagna meno e riceve meno. È ora di voltare pagina. Serve una riforma profonda del sistema fiscale locale, basata sulla trasparenza, sull’efficienza e sulla responsabilità politica. Non è più accettabile che i cittadini paghino per gli errori e le clientele del passato. Come Forza Italia continueremo a batterci perché l’imposizione fiscale sia finalmente uno strumento di equità e non un cappio al collo per famiglie e imprese”, conclude il consigliere azzurro.