SALERNITANA, “COME TE NON C’E’ NESSUNO”
*La Rubrica dell’esperto
COME TE NON C’È NESSUNO!
Così recita il titolo di una popolare canzone degli anni ‘60, ma calza a pennello anche per descrivere l’anima passionale dei salernitani nei confronti della squadra di calcio che rappresenta la loro città. Questo amore ha radici profonde ,che si esaltano quando essi sono tutti insieme allo stadio a cantare, ma poi continua nei quartieri e per le strade ,nella vita di tutti i giorni. Negli anni trenta non ero ancora nato ,ma ho letto quello che accadde dopo la famosa vittoria a Potenza del 1938.
La Salernitana andò in serie B , proprio battendo i Lucani al Viviani ,nell’ultima gara del torneo. Come sempre anche quel giorno i salernitani c’erano ; qualcuno di essi riuscì a comunicare a Salerno la notizia della vittoria.
La città si animò in un momento e una folla entusiasta andò ad aspettare la squadra alla stazione.
I giocatori furono portati a spalla in trionfo ,fino nel cuore del centro storico .Salerno tutta partecipò a quella gioia e le donne stesero fuori dai balconi le coperte ricamate , come si usava durante la processione di S. Matteo.
I salernitani amano profondamente la loro città ;essi la vivono senza mai immaginarla divisa dal mare.
Mia figlia, dopo il diploma vinse un concorso a Busto Arsizio ; alloggiava dalle monache e quando la chiamavo al telefono chiedendole come stava ,mi rispondeva sempre :
“Papà’ non c’è male,
l’unico problema è che io la mattina debbo vedere il mare”
È’ vero ! Come lasci Salerno, la prima cosa che ti manca è il suo mare, il suo odore ,quei tramonti rossi che calano dietro Capo D’Orso.
Nella passione dei tifosi per il Cavalluccio c’è anche questo:
“L’amore per la loro città “.
E questo sentimento è eterno, continua anche se essi sono costretti ad andare via, anzi da lontano la amano ancora di più e quando la squadra va a giocare al Nord corrono ad abbracciare gli altri tifosi al seguito ,per incoraggiare tutti insieme i granata.
Io sono nato qui ed ho visto tanta gente venire a Salerno ed innamorarsene fino a desiderare di viverci.
Molti ci riescono e diventano salernitani di adozione, come li chiama Massimo Staglioli dei Salernitani DOC. Il pittore Mario Carotenuto era di Angri ,ma mi raccontava che venendo a Salerno a poco a poco si accorse di amarla e non la ha lasciata più. Diceva che era stato colpito dalla discrezione della gente, pronta ad ospitare chiunque senza nessun pregiudizio.
Fiore Cipolletta era mio amico e una volta che mi recai ad intervistarlo per una serie di articoli sui tifosi storici granata, mi raccontò di un inglese che si era anche lui innamorato della Salernitana. Era dipendente di una ditta che, agli inizi degli anni ‘70 ,aveva vinto un appalto per l’autostrada Salerno Reggio e la domenica andando al Vestuti cominciò a palpitare per la Salernitana ,tanto da finire in curva Sud insieme ai tifosi più accesi. Avvenne che la Salernitana partecipò alla Coppa Anglo Italiana per le squadre di seconda divisione, durante il campionato 95/96 e fu abbinata al West Bromwich in una doppia gara AR.
Secondo voi ,nella partita di ritorno la Salernitana era sola in Inghilterra?
“MAI SOLA” recita il nome del club di Fratte dei miei cari amici CARMANDO e NATELLA .Difatti i granata ebbero un seguito anche Oltremanica.
Partirono due camper con a bordo una decina tra i tifosi più accesi, con tanto di striscioni e bandiere.
Mi raccontava Fiore che prima dell’inizio si era posizionato insieme al Siberiano, Ciccio Rocco, Tonino Cioccolata ed altri sulle gradinate di quel piccolo stadio, quando ad un tratto videro arrivare un signore anziano inglese, con il cappellino granata che chiese di unirsi a loro sugli spalti.
Era l’operaio di quella ditta che lavorava all’autostrada.
Abitava a Londra, ma aveva saputo della partita e si era fatto più di 100 km per andare a vedere i granata. La Salernitana è femmina ed è stata cap…
*Camillo Lambiase