Rinnovo contratto nazionale, rottura delle trattative: protestano anche i metalmeccanici salernitani
I metalmeccanici della provincia di Salerno ieri hanno incrociato le braccia per 8 ore, in adesione allo sciopero proclamato dalle sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm. La protesta a Salerno ha visto anche un sit-in dalle 9 davanti alla sede di Confindustria Salerno, in via Madonna di Fatima. Lo sciopero, indetto a livello nazionale, è stato deciso dopo la rottura delle trattative con Federmeccanica e Assistal per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale. Tra i punti contestati, il rifiuto delle controparti datoriali di accogliere la richiesta di un aumento salariale di 280 euro per il periodo luglio 2024-giugno 2027, la riduzione dell’orario a 36 ore e le garanzie per i lavoratori in caso di cambio appalto. I sindacati denunciano che la controproposta avanzata da Federmeccanica si limita a riconoscere un adeguamento salariale legato all’inflazione, con calcolo posticipato e nessuna certezza sugli aumenti. Inoltre, viene respinta la regolamentazione dei contratti precari e altre richieste considerate fondamentali dai lavoratori.