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RETI DI TELEFONIA E TUTELA DEL PAESAGGIO: UN NODO IRRISOLTO! L'Avvocato risponde 

RETI DI TELEFONIA E TUTELA DEL PAESAGGIO: UN NODO IRRISOLTO!

Nell’approfondimento dell’avvocato Simone Labonia, la notizia del blocco dei lavori, su una storica spiaggia cilentana, finalizzati alla costruzione di un’antenna telefonica!

L’evoluzione delle reti di telefonia mobile è una necessità imprescindibile per lo sviluppo economico, sociale e tecnologico. Tuttavia, la diffusione di infrastrutture come antenne, tralicci e stazioni radio base comporta un impatto significativo sull’ambiente e sul paesaggio, soprattutto in aree sottoposte a vincoli di tutela. Il bilanciamento tra innovazione tecnologica e conservazione dei beni paesaggistici rappresenta oggi una delle sfide più complesse per gli enti locali e il legislatore.

In Italia, il paesaggio è tutelato dall’art. 9 della Costituzione e dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 42/2004), che impone limiti stringenti all’installazione di infrastrutture in zone vincolate, che prevedono l’obbligo di autorizzazione paesaggistica per ogni intervento che possa alterare lo stato dei luoghi protetti. La violazione di questi obblighi può comportare conseguenze penali: chi esegue lavori senza autorizzazione in aree vincolate è punito con l’arresto fino a due anni e l’ammenda fino a 51.645 euro. In caso di particolare gravità del danno, si applicano pene più severe.

Spesso, la realizzazione delle reti di telefonia avviene senza un’adeguata concertazione con le Soprintendenze o con autorizzazioni sommarie, generando contrasti con i piani paesaggistici regionali. Le sentenze dei TAR e del Consiglio di Stato hanno più volte ribadito che l’interesse alla copertura tecnologica non può prevalere automaticamente su quello alla tutela del paesaggio, richiedendo una valutazione caso per caso.

La posizione della Commissione Europea riflette un principio di equilibrio: promuove la diffusione delle reti di nuova generazione (5G e future tecnologie), ritenute cruciali per la competitività europea, ma invita gli Stati membri a garantire la sostenibilità ambientale. Inoltre, la strategia europea “Green Deal” sottolinea l’importanza di uno sviluppo tecnologico rispettoso del territorio.

La sfida, dunque, è progettare una crescita delle reti capace di integrarsi nel contesto paesaggistico, valorizzando soluzioni meno invasive come antenne mimetizzate, infrastrutture integrate in edifici esistenti e tecnologie che minimizzino l’ingombro visivo. Una maggiore pianificazione territoriale e il coinvolgimento delle comunità locali sono strumenti essenziali per evitare che il progresso tecnologico si traduca in un irreversibile danno al patrimonio paesaggistico.

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