Regionali, De Luca lancia il guanto di sfida a Conte e Fico
La «macumba» dello Sceriffo Vincenzo De Luca sembra funzionare. Un sortilegio politico che sta inceppando il motore del cosiddetto campo largo, bloccando l’intesa tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle che al Nazareno davano quasi per fatta. L’idea era semplice: accantonare il governatore uscente — dopo la bocciatura della Consulta sul terzo mandato — e suggellare un’alleanza con Giuseppe Conte, concedendogli il diritto di indicare il candidato presidente. Il nome in cima alla lista: Roberto Fico, ex presidente della Camera e figura simbolica per i pentastellati. lo scrive il quotidiano Il Tempo.
Ma lo Sceriffo non ci sta. E dopo un iniziale silenzio tattico, ha scatenato la controffensiva: prima smontando punto per punto la candidatura dell’ex grillino partenopeo, poi affondando con una dichiarazione al vetriolo: «La Campania non andrà a molluschi o a qualche disoccupato da sistemare». Un colpo basso diretto al “filosofo” di Posillipo, come viene soprannominato Fico, che ha ormai rotto i ponti con Beppe Grillo per avvicinarsi all’ex premier Conte.
Nel frattempo, Giuseppe Conte prende tempo. L’ex presidente del Consiglio non ha ancora sciolto le riserve sul candidato, e all’interno dello stesso M5S il clima è tutt’altro che disteso. In cinque comuni della provincia di Napoli, tra cui Giugliano, i grillini hanno scelto di non presentare liste, nonostante le aperture del Pd. Una mossa che molti leggono come segnale di debolezza della leadership di Fico sul territorio.
A complicare ulteriormente il quadro, nei corridoi romani di Campo Marzio spuntano altri nomi. Oltre alla disponibilità di Sergio Costa, vicepresidente della Camera e figura di raccordo con De Luca, circola con insistenza anche quello di Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale antimafia, oggi deputato M5S. E proprio su De Raho, lo Sceriffo avrebbe fatto trapelare segnali distensivi: va bene chiunque, purché non sia Fico.
De Luca, in pieno stile Gambardella, continua a muoversi con astuzia: sa di non avere i numeri per vincere da solo, ma è altrettanto consapevole di poter sabotare la festa agli altri. «Non volevo solo partecipare alle feste, volevo avere il potere di farle fallire», diceva il boss cinematografico: una citazione che oggi calza a pennello per il governatore uscente.