Punto nascita Sapri, gli europarlamentari 5 Stelle: interrogazione commissione europea
La chiusura del Punto nascita dell’ospedale di Sapri sarebbe, ove disposta, un grave colpo ai diritti fondamentali delle comunità del Cilento e contrasterebbe con gli obiettivi dell’Unione europea sullo sviluppo delle aree rurali, sulla tutela della natalità e sulla coesione territoriale». Lo afferma il capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo Pasquale Tridico, che ha presentato una interrogazione alla Commissione europea cofirmata dagli europarlamentari Valentina Palmisano e Dario Tamburrano per chiedere chiarezza e azioni concrete. Il presidio ospedaliero di Sapri serve 17 Comuni del Distretto 71, in un’area già colpita dallo spopolamento e dalla carenza di servizi. «Sopprimere un Punto nascita in una zona interna – spiega Tridico – significherebbe aggravare l’isolamento, comprimere il diritto alla salute delle fasce più vulnerabili e contribuire all’ulteriore declino demografico». Nella loro interrogazione, i tre parlamentari europei vogliono sapere dalla Commissione Ue come intenda garantire la coerenza tra l’erogazione dei fondi europei, tra cui Pnrr, Psr e Fesr, e la salvaguardia dei servizi essenziali, come i Punti nascita, nelle aree marginali. I tre esponenti M5S chiedono inoltre se tali risorse possano essere utilizzate dall’Italia per garantire la continuità dei servizi sanitari e quali linee guida la Commissione Ue possa fornire per monitorare l’impatto dei servizi sanitari disponibili rispetto alla sostenibilità demografica e ai diritti delle comunità locali. «La Risoluzione del Parlamento europeo del 2020, il Patto rurale europeo e il Regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza parlano chiaro: l’accesso universale ai servizi sanitari è una condizione imprescindibile per fermare lo spopolamento e sostenere la vita nelle aree interne. L’Europa – conclude Tridico – sia ora coerente con i suoi stessi princìpi».