POSSONO DIVENTARE….CARTE DI DISCREDITO!
La prima notizia di furto in spiaggia, con estate non ancora iniziata, ed arresto per uso fraudolento delle carte di credito. Ma, nel commento dell’avvocato Simone Labonia, qualche interessante puntualizzazione.
L’uso illecito di carte di credito rappresenta una delle forme più insidiose di frode finanziaria nel contesto digitale contemporaneo. Non è necessario che vi sia un furto fisico della carta affinché si configuri un comportamento penalmente rilevante: anche il semplice utilizzo non autorizzato dei dati della carta costituisce reato.
La normativa italiana, con particolare riferimento all’art. 493-ter del Codice Penale, punisce chiunque “al fine di trarre profitto per sé o per altri, indebitamente utilizza carte di credito o di pagamento, ovvero qualsiasi altro documento equipollente”. La pena prevista va dalla reclusione da uno a cinque anni e con multa da 310 a 1.550 euro, con aggravanti se i fatti sono commessi con mezzi fraudolenti o in modo seriale.
La giurisprudenza è ormai costante nel ritenere che il possesso o l’uso dei soli dati della carta (numero, scadenza, codice CVV) sia sufficiente per integrare il reato, anche in assenza del materiale possesso fisico della stessa. Ciò accade frequentemente con l’e-commerce: basta inserire i dati rubati in un sito per effettuare acquisti. L’autore dell’illecito spesso rimane anonimo, ma le indagini telematiche consentono, in molti casi, di risalire alla sua identità tramite indirizzi IP, account utilizzati o dispositivi impiegati per le transazioni.
Un altro aspetto rilevante riguarda la responsabilità penale di chi utilizza una carta pur avendola ricevuta “in regalo” o trovata: se l’uso non è autorizzato dal titolare, si tratta comunque di uso indebito. Anche la mera consapevolezza della provenienza illecita dei dati configura una responsabilità: chi acquista sul dark web pacchetti di numeri di carte di credito e li usa, compie un reato.
Le vittime di questi illeciti devono agire prontamente: è essenziale bloccare la carta, sporgere denuncia e segnalare l’accaduto alla banca, che spesso può offrire strumenti di tutela e rimborso, specie se l’uso illecito non è imputabile a negligenza del titolare.
L’evoluzione tecnologica ha ampliato le modalità di realizzazione di frodi con carte di pagamento: il legislatore e le autorità giudiziarie considerano penalmente rilevante ogni forma di utilizzo non autorizzato, anche quando avviene senza sottrazione fisica della carta. La consapevolezza dei rischi e la rapidità di reazione sono le prime difese per cittadini e imprese.