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POSSO REGISTRARE DI NASCOSTO UNA CONVERSAZIONE PER TUTELARE I MIEI INTERESSI FUTURI? L'Avvocato risponde 

POSSO REGISTRARE DI NASCOSTO UNA CONVERSAZIONE PER TUTELARE I MIEI INTERESSI FUTURI?

Ci informa sulle normative l’avvocato Simone Labonia.

Nel mondo digitale in cui viviamo, registrare una conversazione è diventato semplice e immediato, ma non è sempre una pratica legale.
In Italia e nell’Unione Europea esistono regole precise che disciplinano le registrazioni di colloqui, con sanzioni penali e civili nei casi di violazione.

La differenza dipende da chi registra. Secondo la giurisprudenza consolidata, in Italia non è reato registrare una conversazione quando si è parte attiva del dialogo. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in tal caso, non si viola la privacy dell’altro interlocutore (cfr.Cass. 18908/2011). La registrazione è considerata una forma di documentazione, paragonabile a prendere appunti.

Al contrario, diventa illegittimo registrare un colloquio tra terzi senza consenso, ossia se chi registra non partecipa alla conversazione. Questo comportamento configura il reato di interferenze illecite nella vita privata (art. 615-bis c.p.), punibile con la reclusione da 6 mesi a 4 anni. Anche diffondere una registrazione senza il consenso degli interessati può costituire reato, a seconda del contenuto e del contesto: diffamazione, violazione del segreto professionale o d’ufficio.

Sul piano amministrativo, la registrazione di colloqui può anche ricadere sotto il Regolamento UE 2016/679 (GDPR). Se la registrazione contiene dati personali, come nome, opinioni o voce riconoscibile, il titolare del trattamento deve garantire la trasparenza, la finalità legittima e la sicurezza del dato.

Un privato che registra per uso personale, ad esempio per difendersi in un contenzioso, non rientra nel GDPR. Ma organizzazioni, aziende e professionisti devono rispettarlo. Senza un’adeguata base giuridica, la registrazione è illecita e può comportare sanzioni fino a 20 milioni di euro o il 4% del fatturato annuo globale, a seconda del caso.

Nel contesto lavorativo, il candidato può registrare un colloquio se vi partecipa direttamente, ma la diffusione senza autorizzazione può avere risvolti legali. Per le aziende, registrare colloqui con i candidati richiede informativa e base giuridica adeguata, nel rispetto del GDPR.
Diffondere contenuti registrati senza consenso resta rischioso e potenzialmente sanzionabile.

In caso di dubbio, meglio informare l’interlocutore o consultare il tuo legale di fiducia.

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