Pagani. Giunta: il totonomi impazza tra malumori e l’incognita “decadenza”
Sindaco facente funzioni (con giunta operativa) o commissario prefettizio?
Continua a tenere banco nella città di Pagani la vicenda che ruota attorno alla figura di Alberico Gambino. Il neosindaco ha lasciato intendere di essere pronto a varare la giunta, ma non pochi sembrerebbero i malumori generati dalle quelle che dovrebbero essere le sue scelte. Il totonomi impazza, e tanti sono i volti che i bene informati proiettano nella Sala di Palazzo San Carlo.
Giunta: i nomi
In pole position c’è Annarosa Sessa: la fedelissima di Gambino potrebbe essere nominata vicesindaco. Con lei, Nicola Campitiello (Urbanistica) e Francesco Toscano (Bilancio).
Certo, si tratta di ipotesi, ma in tanti sono pronti a scommettere che i nomi siano proprio questi.
Non chiaro, invece, il ruolo che andrebbero ad occupare Fratelli d’Italia, Lega Salvini Premier – Campania così come Grande Pagani, Evviva Pagani e G20-Azzurri.
Il partito paganese che fa capo alla Meloni ha già, se vogliamo, un esponente nel gruppo di lavoro di nomina sindacale (Vincenzo D’Amato). Incognite restano, invece, su Enza Fezza e Massimo D’Onofrio.
All’imprenditrice cittadina, da molti “immaginata” come vicesindaco, potrebbe andare la delega al Commercio, mentre a D’Onofrio l’eventuale presidenza consiliare (previa votazione in aula). Incognite, invece, su tutti gli altri.
La Lega potrebbe decidere di lasciare Sessa e Violante in aula per puntare su un terzo uomo, mentre dubbi vengono anche dalle civiche (grande assente nel totonomi Luisa Paolillo, in quota Grande Pagani) sia sulla presenza in giunta sia su eventuali incarichi di “sottogoverno” (cioè alla guida di partecipate o rappresentanza in contesti comunali e non).
Sospensione o decadenza?
Se da un lato la giunta resta ancora top secret, dall’altro c’è chi si chiede quale sia il futuro della cittadina alfonsiana, considerando la vicenda dell’incandidabilità sancita dalla Corte di Cassazione
C’è chi suppone che Gambino varerà la sua giunta in attesa di una sospensione dalla carica di sindaco. Se ciò avvenisse, Anna Rosa Sessa potrebbe ricoprire il ruolo di sindaco facente funzioni e traghettare Palazzo San Carlo al voto al prossimo anno (con l’aiuto del “gruppo di lavoro”). Ipotesi, questa, che sembrerebbe non entusiasmare gli esponenti dei partiti in primis.
C’è chi, invece, esclude la sospensione e sostiene la tesi della decadenza del primo cittadino. Spiegando che, pur essendoci stata la proclamazione, manca la convalida da parte del consiglio comunale. In altre parole, Gambino è stato proclamato ma per assumere pieni poteri ha bisogno della ratifica/convalida da parte dei consiglieri alla prima seduta di consiglio. E se decade il sindaco, decade sia la giunta sia il Consiglio Comunale stesso (che in questo caso non verrebbe nemmeno proclamato). E ci sarebbe l’arrivo del commissario prefettizio.
Il Consiglio Comunale
I consiglieri eletti di fatto non sono ancora stati proclamati. In molti hanno giustificato il tutto alludendo ad un eventuale ritardo della Commissione Elettorale, che ha dovuto più volte rallentare i lavori per controllare verbali e voti di preferenza per ogni lista e candidato annesso. In tanti altri, invece, sospettano che questo ritardo sia un chiaro segnale di STOP alla nascente amministrazione.
Ma non finisce qui. Ad aggravare lo scenario, già complesso di suo, una notizia che sta facendo il giro della città: che la stessa proclamazione del sindaco possa essere addirittura revocata.
Cosa succederà?