Pagani. Consiglio al veleno: via Carbutti, aggredito fuori dall’aula Bottone
Sostituzioni ad horas, surroghe, aggressioni verbali fuori dall’aula. Con l’incognita, avanzata in aula dell’opposizione, dell’illegittimità di tutti gli atti prodotti.
E’ iniziato così il terzo mandato di Alberico Gambino sindaco della città di Pagani. Il primo cittadino ha infatti convocato la prima seduta di consiglio comunale per le ore 20.30 di ieri sera presso la sala Astra del Cinema Multisala La Fenice. 300 i posti a sedere, tantissimi i presenti, al punto da essersi resa necessaria l’apposizione di uno schermo nella piazzetta antistante il cinema per consentire ai cittadini di poter assistere ai lavori.
Il Caso Carbutti
Il clima, nell’eccezionale sala d’assise, si è rivelato da subito teso. Il primo colpo di scena si è avuto poco dopo le 21.00, quando i militari presenti hanno notificato al segretario generale dell’Ente Francesco Carbutti la decisione del sindaco di mandarlo in ferie.
Al suo posto è subentrata, in qualità di segretario supplente, Ivana Perongini (ex segretaria proprio dell’amministrazione Gambino andata avanti fino a 8 anni fa circa). Carbutti si è ritrovato a dover abbandonare l’aula, il tutto mentre il consigliere anziano Fabio Petrelli ha chiesto ai presenti di evitare ogni forma di applausi, dissapori o fischi vari nel rispetto del ruolo istituzionale che i consiglieri avevano in quel momento.
Seppur a fatica, il primo consiglio comunale si è aperto. I consiglieri di minoranza hanno subito chiesto delucidazioni in merito a quanto successo al segretario generale. Alle numerose domande la dottoressa Perongini ha spiegato di rivestire, in quel momento, semplici funzioni suppletive. Nessuna adeguata documentazione dalla Prefettura di Napoli, però, sembra essere stata fornita in merito.
Nonostante le perplessità, l’opposizione ha lasciato che i lavori proseguissero.
Carbutti, dal canto suo, si è subito attivato presentando esposti alle autorità. Se è vero che il sindaco può decidere di mandare in ferie un segretario, infatti, egli può farlo solo dopo aver effettuato adeguata comunicazione al destinatario. Cosa che, secondo molti, pare non sia avvenuta.
Consiglio e Sindaco: la discussione sulla candidabilità e/o compatibilità al ruolo pubblico
Nonostante mancassero i faldoni e gli atti (il segretario, uscendo, ha portato tutto con se, anche l’elenco con i nomi dei consiglieri comunali) la discussione è partita col primo, nonché cruciale punto all’ordine del giorno: la convalida degli eletti e gli eventuali motivi ostativi alla carica di sindaco o consigliere comunale. I primi battibecchi si sono avuti tra la consigliera d’opposizione Rita Greco e il consigliere di maggioranza Massimo D’Onofrio, in merito agli oneri che alcuni consiglieri attuali dovrebbero versare in virtù di una vecchia sentenza riguardante i contributi fitti al Comune di Pagani.
Poi, riflettori puntati su Gambino. Tra gli interventi, a brillare è stato Santino Desiderio, consigliere comunale di minoranza in quota Movimento 5 Stelle. “Non si discute: la volontà popolare vuole Gambino come sindaco e questo è un fatto acclarato. Dobbiamo però non perdere di vista la legge. Abbandonerò l’aula al momento del voto – le sue parole – e questo perché ci sono molte incertezze su quella che è la situazione. Al sindaco chiedo, intanto, un lasso di tempo maggiore per la convocazione del consiglio comunale, visto che la notifica mi è arrivata venerdì alle 16.00 per domenica sera. Ai consiglieri, però, raccomando di fare attenzione su come si esprimeranno in termini di voto: siete consapevoli delle responsabilità che vi accollate?”
Dello stesso parere anche Lello De Prisco, presente in aula con il suo gruppo consiliare, così come Salvatore Bottone. L’ex sindaco ha annunciato che avrebbe lasciato l’aula dopo il suo intervento, cosa che è effettivamente successa quando, a prendere la parola, è stato Alberico Gambino. E da lì, il caos.
Le tensioni fuori all’aula: aggressione a Bottone
Mentre all’interno della sala Astra Gambino procedeva con un lungo sfogo politico e personale, all’esterno del cinema alcune donne si sono avvicinate a Bottone e hanno iniziato ad apostrofarlo in malo modo. La situazione, degenerata, è stata subito sedata dall’arrivo delle forze dell’ordine, che hanno quindi calmato gli animi e consentito ai consiglieri di minoranza di potersi allontanare in assoluta tranquillità.
Lo sfogo di Gambino e gli attacchi ai “bottoniani”
“Speravo di poter affrontare un confronto serio con l’opposizione – ha esordito Gambino – ma il fatto che i consiglieri di minoranza dell’ex sindaco abbandonino già ora l’aula mi fa capire che così non è. Va bene lo tesso. A tutti ricordo che la città mi ha votato per liberarsi tutti sanno come ho lavorato all’amministrazione. I cittadini sono stati ingannati in questi anni, si sono dette tante bugie. Ora faremo capire tutto a tutti”.
Da lì, una serie di attacchi rivolti ad un modus operandi della vecchia amministrazione da lui non condiviso. Gambino ha infatti puntato il dito (senza nominare nessuno) contro dipendenti, vecchi consiglieri e assessori e attuali componenti delle partecipate, a suo dire anche incompatibili per il ruolo svolto.
Elezione del Presidente del Consiglio: è Enza Fezza
I lavori, intanto, si sono protratti ieri fino ad oltre l’una di notte. Dopo una serie di discussioni in difesa del primo cittadino incentrate su un’interpretazione diversa dei documenti giunti dalla Corte di Cassazione prima e dalla Prefettura di Salerno poi, il consiglio si è espresso a favore del suo primo cittadino. Da lì, la nomina del presidente consiliare, individuato nella figura di Enza Fezza, consigliere in quota Fratelli d’Italia.
Le prime surroghe
A lasciare subito l’aula, per incompatibilità, è stato Francesco Toscano. “Ventuno anni ci ho messo per diventare consigliere comunale – le sue parole, in tono scherzoso – e ora che lo sono devo subito dimettermi. Devo farlo perché l’assemblea della Pagani Servizi mi ha voluto come Amministratore, e tale carica è incompatibile con quella di consigliere. Auguro ai miei colleghi un buono e proficuo lavoro”. Al suo posto è entrata in assise Mariella Micucci. In consiglio, poi, anche Mimmo Lombardi, in surroga per Annarosa Sessa, attuale vicesindaco nominata da Gambino alcuni giorni fa.