NON ESISTE UN LIMITE D’ETÀ PER DELINQUERE!
Non ci meravigli la notizia di un anziano che ha rubato un apecar in provincia: ma merita un commento con l’aiuto dell’avvocato Simone Labonia.
In un giudizio per furto, quando l’imputato è un settantenne, il procedimento segue le stesse dinamiche procedurali previste per qualsiasi altra persona accusata di questo reato, ma possono emergere alcuni aspetti rilevanti legati all’età dell’accusato. Il furto, secondo l’art. 624 del Codice Penale, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con una multa da 154 a 516 euro.
Uno dei punti cruciali in questi casi è la valutazione delle condizioni psicofisiche del reo. In molti processi, si può richiedere una perizia medica per stabilire se l’imputato sia in grado di intendere e volere al momento del fatto. Questo è particolarmente importante quando il soggetto è anziano, poiché l’età avanzata può essere accompagnata da patologie come demenza o altri disturbi cognitivi che potrebbero influenzare la responsabilità penale. Se il giudice ritiene che tali condizioni abbiano inciso sulla capacità di comprendere l’illiceità del fatto, la pena potrebbe essere ridotta o, in alcuni casi, si potrebbe giungere a una declaratoria di non imputabilità.
Un altro elemento da considerare è l’applicabilità delle attenuanti generiche. L’età avanzata può rappresentare un fattore che il giudice prende in considerazione nel mitigare la pena, specialmente se si tratta di un primo reato o di una situazione particolarmente delicata, come difficoltà economiche o motivazioni legate alla salute.
La Corte di Cassazione ha più volte affrontato casi in cui l’età avanzata dell’imputato è stata determinante nella valutazione delle circostanze del reato e della sua punibilità.
In sintesi, non esiste un limite d’eta’ per delinquere, ma la nostra normativa si mostra disponibile nei confronti degli anziani, con l’applicabilità di una serie di scriminanti che rendano meno duro l’impatto con una giusta punizione.