“Nessun rapporto con i clan”, dissequestrati i beni dello scafatese Giulio Cesarano
È stata respinta la richiesta di confisca dei beni (250mila euro) appartenenti al 63enne Giulio Cesarano, imprenditore nel campo delle pompe funebri a Scafati, al quale la Dda di Salerno aveva contestato, attraverso il sequestro preventivo, il trasferimento fraudolento di valori in seguito a una situazione di sproporzione tra il patrimonio e la capacità reddituale.
L’assoluzione presso il Tribunale di Torre Annunziata (perché il fatto non sussiste) esclude la partecipazione alle operazioni del clan D’Alessandro da parte di Cesarano e i suoi familiari. Non si può quindi non essere d’accordo con quanto stabilito in una sede penale diversa da questa», si legge nelle 78 pagine di decreto con cui il Tribunale della sezione misure di prevenzione di Salerno ha rigettato le richieste della Procura Antimafia e ha accolto la tesi del difensore di Cesarano, l’avvocato Agostino Allegro.