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Morte sul lavoro di un 17enne, incidente probatorio a Nocera Inferiore Provincia Provincia e Regione 

Morte sul lavoro di un 17enne, incidente probatorio a Nocera Inferiore

Vanno avanti le indagini per la morte del diciassettenne Yassin, Bousenna, giovane marocchino, deceduto al pronto soccorso dell’ospedale nocerino Umberto I a seguito di un incidente sul lavoro. Ieri mattina incidente probatorio al tribunale di Nocera Inferiore. sono stati ascoltati i suoi colleghi di lavoro, con l’obiettivo di far ulteriore luce sulle responsabilità dell’azienda dove il giovane minorenne pare fosse al suo primo giorno di lavoro, per il mancato rispetto delle misure di sicurezza. Yassine sarebbe rimasto schiacciato da un macchinario per pressare legname in un’azienda di smaltimento rifiuti di Nocera Inferiore. Quattro gli indagati al momento per il decesso di Yassine, morto durante un turno di lavoro in un’azienda di rifiuti di Nocera Inferiore, dove l’adolescente sarebbe stato impiegato senza contratto. sono l’ex proprietario della società, che nel frattempo continuava a gestirla, il custode giudiziario dell’azienda – sequestrata nel 2016 per inosservanza delle autorizzazioni per la gestione rifiuti ed emissioni in atmosfera e la violazione della normativa antincendio – e due operai i quali l’11 aprile scorso abbandonarono al pronto soccorso dell’ospedale Umberto i il corpo dell’adolescente, morto dopo circa mezz’ora dal ricovero in rianimazione. a una prima analisi il 17enne presentava un profondo trauma toracico. omicidio colposo è l’ipotesi principale, ma si valutano anche altri reati a vario titolo. “Ieri – riporta Telenuova- a presidiare davanti al tribunale di Nocera una delegazione del movimento Potere al Popolo che sta portando avanti una vera e propria battaglia di civiltà: da parte nostra, – sostengono- continueremo a seguire questa dolorosa inchiesta, e non solo allo scopo di informare: sappiamo che l’omicidio di Yassine è l’espressione di un sistema produttivo che, nei nostri territori, ci vuole completamente sacrificabili ed asserviti, e che solo qualche giorno fa ha causato la morte di un altro operaio di 61 anni a Scafati. Per questo continueremo a lottare, facendo sentire la nostra voce affinché aumentino le tutele ed i controlli già a partire dalle nostre realtà locali e, soprattutto, affinché non dovremo piangere altri lavoratori come noi uccisi sul posto di lavoro”.

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