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Met Gala 2025: La notte in cui il tailoring nero ha dominato il red carpet Lifestyle 

Met Gala 2025: La notte in cui il tailoring nero ha dominato il red carpet

La prima lunedì di maggio, come da tradizione, il Metropolitan Museum di New York ha aperto le sue porte all’evento più atteso nel calendario della moda mondiale. Quest’anno, sotto una pioggia battente che non ha scoraggiato le star, il Met Gala ha celebrato “Superfine: Tailoring Black Style”, un tributo alla straordinaria eredità sartoriale della cultura afroamericana e della diaspora nera.

Un tema che ha dettato lo stile

Il dress code “Tailored For You” ha guidato le scelte stilistiche delle celebrità, portando sul red carpet un’eleganza misurata e riflessiva. A differenza delle edizioni passate, dove estro e stravaganza dominavano la scena, quest’anno abbiamo assistito a un approccio più sobrio e rispettoso dell’importanza culturale del tema.

La mostra, che esplora come gli uomini neri abbiano utilizzato la moda come strumento di autoaffermazione e rivoluzione nella storia americana, ha ispirato look che onorano questa tradizione piuttosto che cercare l’effetto sorpresa a tutti i costi.

Le tendenze dominanti

Il tappeto rosso è stato invaso da silhouette sartoriali impeccabili con evidenti richiami agli anni Settanta: completi gessati, spigati, panciotti e cravatte hanno creato un’atmosfera di raffinata eleganza. I cappelli indossati “sulle ventitré” sono stati un accessorio ricorrente, mentre la palette cromatica si è concentrata su combinazioni bianco e nero di grande effetto.

Alcuni dei marchi più presenti sono stati Louis Vuitton (sponsor dell’esibizione), con le creazioni che riflettono la visione di Pharrell Williams come direttore creativo del menswear, e Thom Browne, scelto da numerose celebrità. Anche Wales Bonner, LaQuan Smith e Sergio Hudson hanno avuto un ruolo di primo piano, confermando l’attenzione verso designer che hanno fatto della sartorialità nera un punto di forza.

Le star che hanno brillato

Gigi Hadid è stata forse la presenza più magnetica della serata, con un’interpretazione femminile del tema che ha catturato l’essenza del “black dandy” senza comprometterne l’eleganza. Nicole Kidman ha offerto un’altra versione impeccabile, dimostrando come il tailoring possa essere sofisticato e sensuale allo stesso tempo.

Ciò che è mancato, secondo molti osservatori, sono stati i momenti di puro stupore, quelle apparizioni che lasciano a bocca aperta e che vengono ricordate per anni. Al loro posto, abbiamo visto un omaggio più misurato e filologico al tema, con interpretazioni riuscite ma raramente sorprendenti.

Un cambio di rotta significativo

Questa edizione segna una svolta rispetto alle precedenti: meno spettacolarizzazione e più contenuto, meno eccessi e più sostanza. Un approccio che riflette forse una maggiore consapevolezza dell’importanza culturale del tema trattato e una volontà di evitare appropriazioni superficiali.

La domanda che rimane è: questa nuova direzione rappresenta un passo indietro nell’eccentricità che ha sempre caratterizzato il Met Gala, o è piuttosto un segno di maturità? Forse, come suggerisce la chiusura dell’articolo originale, non è necessariamente un male che per una volta la moda abbia scelto di parlare più di significato che di spettacolo.

Il Met Gala 2025 passerà alla storia non per i suoi eccessi, ma per aver dato visibilità a una tradizione sartoriale ricca di storia e significato, ricordandoci che a volte l’eleganza più autentica nasce dal rispetto e dalla comprensione delle radici culturali che la alimentano.

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