L’incidente ferroviario ignorato: Balvano 1944, 600 morti quasi tutti della Campania
In questi giorni si sono accese le polemiche sul deragliamento ferroviario che a Milano ha causato 3 innocenti vittime. Dopo 74 anni vogliamo ricordare un disastro ferroviario che causò 600 vittime, un evento drammatico ancora oggi ignorato. E’ l’incidente ferroviario del 3 marzo 1944 consumatosi nella galleria delle Armi, nei pressi della stazione di Balvano-Ricigliano, in provincia di Potenza. Qui, un treno merci speciale rimase bloccato e non riuscì ad uscire. E l’eccessiva presenza di monossido di carbonio nell’aria fu letale per il personale di bordo e i tanti passeggeri, quasi tutti originari della Campania, saliti abusivamente nella tratta Portici-Potenza.
Una tratta che attraversava l’intera provincia di Salerno di cui erano originarie tantissime vittime. Con partenza dalla stazione di Portici il 2 marzo 1944, lungo il percorso il treno si affollava sempre di più, man mano che si susseguivano le fermate. Il convoglio era composto da ben 47 vagoni e della lunghezza di circa 500 metri e raggiunse Battipaglia nel pomeriggio. Da qui la ripartenza verso Potenza con a bordo anche 82 cittadini di Ercolano.
A Balvano, seppur con la primavera quasi ormai alle porte, si consumò la più grande tragedia ferroviaria della storia d’Europa. Qui, a ridosso della cittadina lucana poi distrutta dal sisma del 1980, in quella fredda notte d’inverno, furono circa 600 i morti. Ma ciò che sconvolge è che per quella tragedia non fu individuato nessun colpevole.
Il treno merci 8017, stracarico di viaggiatori “clandestini” quella notte del 3 marzo 1944, per molteplici cause tecniche e per uno scherzo del destino, finì tragicamente il suo viaggio in quella galleria della Basilicata, lunga 1.692 metri, e insieme ad esso più di 600 italiani, disperati, persero la vita, asfissiati dai fumi delle locomotive. E in quella galleria-trappola, morirono tutti: ferrovieri e «clandestini».
La tragedia ferroviaria di Balvano avvenne in un momento difficile della Seconda Guerra Mondiale con l’Italia ormai divisa in due: a sud gli Alleati e a nord i tedeschi e la Repubblica di Salò. Una tragedia che è passata sotto traccia complice il momento drammatico: la popolazione devastata dal conflitto era allo sbando e poverissima. Molte vittime provenivano dal napoletano e dalle zone costiere della Campania.