Legambiente: “In Campania scomparsi 2 milioni di metri quadrati di spiagge”
Tra erosione costiera che si mangia interi tratti di arenile, tra spiagge in concessione che sono la stragrande maggioranza e il cemento illegale che deturpa le coste trovare un posto sulla sabbia libera per godersi un ferragosto all’insegna del sole mare e sicurezza è come giocare e vincere al lotto. La denuncia arriva da Legambiente che fotografa la situazione delle spiagge campane partendo dagli ultimi dati, inediti, dell’erosione costiera in Campania.
Gli ultimi dati regionali pubblicati anche nelle Linee Guida Nazionali sulla erosione costiera (TNEC- 2018), riportano la presenza di 85 km di tratti di litorale in erosione, il 54% delle spiagge basse sabbiose (escluse le isole). Ma non si evidenzia che i 65 km censiti di opere radenti classificate come costa fittizia, sono in buona parte ex spiagge ora scomparse: quindi una lettura più realistica dei dati sulle coste basse in erosione, porterebbe la loro percentuale in erosione a circa il 80%. Dai dati ISPRA e Ministero dell’Ambiente sino al 2005 la regione ha realizzato circa 800 opere rigide sul proprio litorale e ha visto scomparire circa 2 milioni di metri quadrati di spiagge: per avere una idea di questo numero si pensi ad un litorale lungo 100 km e largo 20 metri. Nelle Isole la situazione non è migliore. Ischia in particolare vede tutte le spiagge in erosione e un parallelo alto tasso di artificializzazione del litorale. Il litorale domiziano- denuncia Lgambiente- in particolare a Castel Volturno, negli ultimi 10 anni