Lazio, ecco il fantastico mondo di Claudio Lotito… e la Salernitana???
Sembra una favola pallonara un po’ bislacca, invece è tutto vero: oggi la Lazio di Claudio Lotito è una delle realtà più belle del calcio italiano. In questo momento in Serie A c’è poco di meglio della squadra di Inzaghi. Nella prestazione contro la Juve, nel terzo posto non c’è nulla di casuale: i presidente biancoceleste è riuscito a costruire una società forte, economicamente solida, competitiva sul campo. Nel fantastico mondo di Lotito c’è un centravanti comprato a prezzo di saldo dopo un paio di esperienze fallimentari in Europa e ora diventato titolare della nazionale e bomber più prolifico d’Europa. Un numero 10 arrivato quasi come oggetto misterioso, che adesso pennella assist da poeta del pallone. Un gigante serbo che vale 100 milioni (almeno per il suo presidente, che senza quella cifra lo tiene prigioniero nel castello). Una pletora di carneadi pescati in giro per il mondo e trasformati in calciatori veri (chi più, chi meno). Un direttore sportivo con il profilo da bodyguard che evidentemente capisce di calcio più di tanti dirigenti dall’abito impeccabile. Un allenatore tappabuchi, che doveva essere spedito in Serie B a farsi le ossa nella squadra satellite (alla Salernitana…) e si è scoperto uno dei tecnici più preparati del campionato. Sembra una favola pallonara un po’ bislacca, invece è tutto vero: oggi la Lazio di Lotito è una delle realtà più belle del calcio italiano, è terza in classifica. In questo momento in Serie A c’è poco di meglio dei biancocelesti. “E’ evidente – scrive Enzo Casciello sul quotidiano La Città – che per quanto ha fatto alla Lazio Claudio Lotito merita grande ammirazione; è altrettanto indubitabile che la Lazio è di un rango superiore rispetto alla Salernitana; si è concordi nell’accettare la diversa grandezza dei bacini d’utenza, ma – Dio santo! – possibile che nemmeno una parola sia stata spesa sul ruolo da copresidente (ma padrone unico) del sor Claudio nella Salernitana? Silenzio di tomba e via agli osanna solo per tutto quanto di buono si riesce a fare. I flop? Censurati. Fa specie che sguazzando fra tanta manna nemmeno lui abbia pensato di scoprire il suo lato debole. In fondo, anche se è soltanto in serie B, la Salernitana rappresenta una provincia di oltre un milione di abitanti, ma soprattutto un insieme di sentimenti che meriterebbero la miseria di una rispettosa citazione televisiva, considerata la totale e mortificante assenza di risultati. Consoliamoci comunque. Granata è il colore che portiamo noi…”