La tradizione del Día de los Muertos: tra cultura, arte e influenze moderne
In tutto il mondo esistono tradizioni e culture che arricchiscono i vari luoghi europei, americani, orientali, e così via. Una moltitudine di eventi prende il là in diversi momenti dell’anno sia nei Paesi occidentali, che in quelli Oltreoceano. In quest’ultimo caso una delle tradizioni principe è rappresentata dal Dìa de los Muertos, in Messico con milioni di persone che decidono di passare quel giorno nel paese del Centro America. Qui foto, canti religiosi e influenze moderne si mescolano per dar vita a qualcosa di straordinario e allo stesso tempo tetro nell’aspetto estetico. Un momento di commemorazione dei defunti che si tramuta in un qualcosa di speciale ed unico grazie alla commistione di arte, cibo, rituali e cultura sacra.
Rituali precolombiani e commemorazione dei defunti in Messico
Il Día de los Muertos è una tradizione ricca di colori e simboli. Tra arte e cultura popolare, questa festa ispira anche creazioni digitali moderne, come Esqueleto Explosivo 3, che ne reinterpretano il fascino in chiave contemporanea. Una commemorazione dei defunti, quella in questione che si svolge nel territorio latino messicano, che ha radici precolombiani antichissime. Una celebrazione evento che è nota in tutto il globo ed è conosciuta a qualsiasi latitudine. Le civiltà antiche come quella Maya o Tolteca considerava infatti la morte come una fase normale della vita, un passaggio quasi obbligato e pertanto naturale. Questo particolare momento unito ad altre connotazioni appartenenti alla sacralità cattolica ha dato origine al Dìa de los Muertos come lo conosciamo oggi. Una festa che è di portata mondiale e che attira migliaia se non milioni di turisti ogni anno provenienti da ogni angolo della Terra.
Dalle origini alla consacrazione del mito del Dià de los Muertos
Le origini quindi del Dìa de los Muertos sono quelle sopra menzionate e interessano come ribadito a più riprese le civiltà indigene e precolombiane. Quindi Mya, Tolteca e così via, hanno sviluppato nel corso delle epoche storiche vissute questa commemorazione dei defunti che oggi invece si è tramutata in una festa. Una celebrazione di chi non è più in vita come stato transitorio, di passaggio, di carattere naturale. Le diverse famiglie messicane locali allestiscono degli altari che raggruppano foto, alimenti, oggetti personali dell’individuo venuto a mancare, senza cui questi non sarebbe in grado di ritrovare la strada stando alle leggende e rituali. I parenti poi si recano sulle tombe a far visita e commemorare i morti, mediante l’uso di preghiere e canti. Questa festa che sancisce il ponte tra la vita e la morte è stata traslata a livello temporale nel periodo del 2 novembre, quindi ricorrenza dei morti per tutti nel mondo con iniziative, come a Salerno, che partono da Halloween, dalle antiche presenze spagnole e latine. Queste infatti sono responsabili della fusione tra i rituali storici e la cultura cattolica, che poi ha fatto nascere e sviluppare questa giornata così come la conosciamo attualmente. Una espansione planetaria ha reso il Dìa de los Muertos uno degli eventi più attesi dell’anno, e una meta turistica e che suscita curiosità presso le diverse popolazioni del mondo.





