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La Salernitana saluta Vuletich: “Salerno, il mio pezzo di Argentina… però senza giocare preferisco tornare a casa” Calcio Salernitana Sport 

La Salernitana saluta Vuletich: “Salerno, il mio pezzo di Argentina… però senza giocare preferisco tornare a casa”

“Salerno, il mio pezzo di Argentina”. Da ieri Augustin Vuletich non è più un calciatore della Salernitana. Il contratto che lo legava ai colori granata è scaduto: “Mi aspettavo di rinnovare e magari di essere ceduto anche per essere una sorta di plusvalenza per il club, ma se dovevo rinnovare e non avere un futuro o giocare poco altrove, ho preferito sinceramente ritornare qui, a casa, dove mi sto allenando giorno dopo giorno per farmi trovare pronto per la prossima avventura“. Dal Sudamerica, dove ora è in vacanza, Vuletich racconta ai nostri microfoni come nasce l’avventura salernitana: “Lo scorso anno ero reduce da un buon campionato in Colombia. Sono andato in scadenza ed è nata la possibilità di venire in Italia. Mi ha voluto fortemente Colantuono che si è informato su di me, vedendo i vari filmati e mi ha dato spazio. In Italia sono venuto direttamente a Rivisondoli: ho svolto preparazione e ritiro, mi sono sempre fatto trovare disponibile impegnandomi su ogni pallone. Ero molto contento di venire a Salerno, un pubblico con un calore sudamericano. Peccato non averlo goduto in pieno anche per la stagione che è stata a livello di risultati”. Quello che poteva essere e non è stato: “Con Gregucci e con Menichini, pur allenandomi, non ho trovato tanto spazio. I mister hanno premiato gli altri miei compagni di reparto e, di certo, non posso recriminare su questo perché ho stima nei confronti di tutti. Con Menichini non c’è stata alcuna incomprensione, anzi ci tengo a dire che con il tecnico ho avuto un gran dialogo in cui entrambi abbiamo esposto la nostra visione di calcio che è diversa. Lui ha, semplicemente, deciso di affidarsi, per via del poco tempo, agli elementi che più conosceva”. Umiltà e tanta voglia di emergere, con l’idolo Batistuta. Questa la ricetta di Augustin: “Batistuta rimane il mio modello, non solo per quello che ha fatto in campo, ma anche per la persona meravigliosa che è fuori dal rettangolo di gioco. Sotto certi versi ci assomigliamo, non solo a livello fisico. Per me è un onore essere paragonato, seppur in minima parte, a lui. Esultanza? Ero qui, a casa mia, e ne parlavo spesso con mio fratello. Lui sosteneva che un attaccante dovesse avere un’esultanza particolare per trascinare ancora di più il pubblico dalla sua parte e, dunque, dopo alcune ore di studio abbiamo deciso per quella esultanza originale. Il bello è che pochi giorni dopo ho fatto subito goal provandola per la prima volta dal vivo. Mi dispiace davvero non averla fatta più volte a Salerno”. (fonte Salernitana News)

mm

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