L’8 aprile di 18 anni fa l’estremo saluto a Papa Giovanni Paolo II
Accadde oggi: era l’8 aprile del 2005 quando furono celebrati davanti a milioni pellegrini i funerali di papa Giovanni Paolo II. Più di tre milioni avevano raggiunto Roma fra il 2 e l’8 aprile 2005, fra il giorno in cui era morto Papa Giovanni Paolo II e quello in cui avevano avuto luogo le esequie. Gente che aveva atteso anche un giorno intero per avvicinarsi alla salma di Karol Józef Wojtyła. I funerali erano stati officiati dal cardinale Joseph Ratzinger, futuro Papa Benedetto XVI. A Roma, in Piazza San Pietro, c’erano i capi di Stato e di governo, rappresentanti anche di altre religioni accanto a gente comune, per l’ultimo saluto a Giovanni Paolo II “il Grande”.
Karol Jozef Wojtya era nato a Wadowice, in Polonia, il 18 maggio 1920. Sua sorella minore morì poco dopo la nascita, la mamma Emilia quando aveva nove anni, suo fratello maggiore Edmund, medico, nel 1932 mentre suo padre nel 1941. Terminati gli studi nella scuola superiore di Wadowice, nel 1938 Wojtyla si iscrisse all’università Jagellonica di Cracovia. Quando le forze di occupazione naziste chiusero l’università nel 1939, lavorò in una cava di pietra per guadagnarsi da vivere. Dopo la guerra Wojtyla continuò gli studi in seminario e alla Facoltà di Teologia fino alla sua ordinazione sacerdotale. Venne eletto Papa il 16 ottobre 1978 e fin dal principio del suo pontificato intraprese una vigorosa azione diplomatica: è infatti considerato uno degli artefici del crollo del muro di Berlino.
Il 13 maggio 1981 il giorno dell’attentato ad opera di Ali Agca. Salvato, disse, dalla mano della Madre di Dio, dopo una lunga degenza perdonò il suo attentatore, al quale fece poi visita in carcere. Indisse, tra l’altro, il Grande Giubileo del 2000 e le Giornate Mondiali della Gioventù. Ha ricevuto in udienza numerosissimi capi di Stato e di governo, e durante le cerimonie religiose, le udienze generali e nel corso delle numerose visite pastorali in Italia e nel mondo, milioni di fedeli. Sei anni dopo la morte, il primo maggio 2011, venne proclamato beato dal suo successore Benedetto XVI, e santo il 27 aprile 2014, insieme a Papa Giovanni XXIII, da Papa Francesco.