Impianto per i rifiuti a Pizzone, protestano i residenti di Mercato San Severino e Fisciano
La denuncia è partita da una segnalazione lanciata sui social dal profilo della consigliera comunale di opposizione del Movimento Cinque Stelle di Mercato San Severino, Annalucia Grimaldi , e si è immediatamente diffusa. Si tratta del recente decreto dirigenziale numero 252 del 20 novembre 2018, con il quale la Regione ha autorizzato alla realizzazione ed esercizio di un impianto di gestione di rifiuti pericolosi e non pericolosi situato alla via Pizzone nel territorio di Mercato San Severino ai confini con Fisciano. L’autorizzazione è stata concessa a una ditta proveniente dall’hinterland napoletano che, nei mesi scorsi, ha acquisito la disponibilità dell’area. Una notizia questa, che ha subito provocato allarme tra la popolazione che sabato scorso era scesa in piazza per manifestare contro la realizzazione dell’impianto di natura aerobica da 32.000 tonnellate per il trattamento delle frazioni organiche provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, che dovrebbe sorgere alla frazione Soccorso di Fisciano, ai confini di Mercato S. Severino e Montoro. Insomma, un territorio che rischia di diventare una “bomba ecologica”, così come dichiarato dagli ambientalisti che si stanno fortemente opponendo a queste politiche di gestione dei rifiuti. Tuttavia, l’assessore all’ambiente di Mercato S. Severino, Erminio Della Corte, rassicura la popolazione circa l’autorizzazione concessa dal provvedimento regionale. «Innanzitutto – spiega – vorrei precisare che il decreto n. 252 dello scorso 20 novembre riguarda una modifica non sostanziale di variante in corso d’opera. L’autorizzazione era stata già concessa nel periodo in cui non era ancora insediata la nostra amministrazione, in quanto tale decreto ha subito più varianti in corso d’opera. Tuttavia trattasi di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non, il che significa che la ditta che avrà in gestione questa attività dovrà raccoglierli, selezionarli e poi trasferirli altrove per il trattamento. Tra l’altro nel decreto vengono indicate anche quantità specifiche di materiali pericolosi e non che si possono trattare, senza andare oltre i quantitativi». Sembrerebbe che possa essere stoccato un quantitativo di rifiuti pari a circa 293mila tonnellate L’anno. «Ci stiamo impegnando contro il sito di compostaggio da 32.000 tonnellate annue di umido da costruire a Fisciano – denuncia il consigliere pentastellato Grimaldi – e ci portiamo nel nostro Comune 293.398 tonnellate annue di rifiuti pericolosi. Qualcuno dovrà dare spiegazioni ». Intanto, dal Comune di Fisciano hanno fatto sapere che è partito un ricorso al Tar contro il decreto , che dovrà essere discusso il prossimo 5 dicembre. Fonte: La Città di Salerno