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Attentato a Nizza, il killer sbarcato a Lampedusa Attualità Italia e Mondo 

Attentato a Nizza, il killer sbarcato a Lampedusa

Attentato a Nizza ieri, il bilancio è di 3 morti e diversi feriti. Le campane a morto hanno suonato a lungo alle 15 nelle chiese di tutta la Francia. L’attentatore, fermato, era sbarcato a Lampedusa.

Si chiamerebbe Brahim Aoussaoui, ha 21 anni, e ha parlato in arabo alla polizia che lo ha neutralizzato. In ospedale ha detto di aver agito da solo. “L’autore dell’attentato, mentre veniva medicato dopo essere stato ferito dalla polizia, continuava a gridare senza interruzione Allah Akbar”: lo ha riferito il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, per il quale “non c’è alcun dubbio sulla natura dell’attacco”.

Il killer di Nizza è entrato alla stazione di Nizza alle 6:29 e ne è uscito quasi due ore dopo dopo essersi cambiato i vestiti. Lo ha detto il procuratore antiterrorismo, Jean-Francois Ricard. Il procuratore ha invitato i media alla prudenza riguardo al nome dell’indiziato, che si trova in ospedale in prognosi riservata. Ricard ha confermato che il tunisino aveva in tasca un documento rilasciato dalla Croce Rossa italiana, e che si sta indagando sul suo percorso ed eventuali complicità che gli hanno consentito di arrivare in Francia da Bari, dove si sono perse le sue tracce dopo il 9 ottobre. L’uomo è comunque sconosciuto ai servizi di informazione francesi e le sue impronte digitali non sono nello schedario dei ricercati.

Quattro poliziotti sono entrati nella chiesa dove il killer di Nizza aveva appena aggredito tre persone, l’uomo si è fatto avanti “in modo minaccioso, gridando Allah Akbar” e i poliziotti hanno utilizzato prima una pistola elettrica, poi hanno aperto il fuoco.

Il killer è sbarcato a Lampedusa assieme ad altri migranti. Non è la prima volta che un tunisino sbarcato in Italia si è poi reso protagonista di atti di terrorismo in Europa: a febbraio del 2011, con Silvio Berlusconi premier e Roberto Maroni ministro dell’Interno, sempre a Lampedusa arrivò – assieme a migliaia di tunisini – Anis Amri, l’autore della strage al mercatino di Natale di Berlino nel 2016. Al momento dello sbarco Amri si dichiarò minorenne e fu trasferito in un centro per minorenni in Sicilia.

Il killer di Nizza sarebbe arrivato in Italia il 20 settembre e il successivo 9 ottobre sarebbe stato trasferito in un Centro per migranti a Bari, dopo la quarantena obbligatoria per tutti coloro che sbarcano. Sarebbero queste, secondo quanto si apprende da fonti degli apparati di sicurezza, le prime due tappe del tunisino nel nostro paese. Investigatori e 007 stanno ora ricostruendo tutte i movimenti successivi e le modalità che hanno consentito all’uomo di lasciare il Centro.

Il killer di Nizza “non era mai stato segnalato dalle autorità tunisine, al contrario di altri, e non era neanche segnalato sotto il profilo della sicurezza nei canali di intelligence”, si apprende da fonti del Viminale dalle quali arriva la conferma che il 21enne è sbarcato a Lampedusa il 20 settembre e il 9 ottobre è stato destinatario di un decreto di respingimento con ordine del questore di abbandonare l’Italia entro 7 giorni.

Chi sono le vittime dell’attentato – Le vittime sono una donna, decapitata, di 60 anni, il sagrestano ferito in modo profondo alla gola, di 55 anni, e un’altra donna, di 44 anni, che, ferita, è riuscita a fuggire ma è morta poco dopo in un bar dove si era rifugiata. Tra gli effetti personali del killer sono stati ritrovati due telefoni cellulari e un Corano.

“Dite ai miei figli che li amo”: queste le ultime parole prima di spirare della donna morta nel bar. La donna è stata colpita gravemente alla gola dall’aggressore, che non è riuscito a decapitarla.

Ma la paura colpisce di nuovo tutta la Francia, non solo a Nizza. Un afghano armato di coltello è stato fermato a Lione, nel centro della Francia.

Un uomo armato di un’arma, forse un giocattolo, è stato ucciso dalla polizia ad Avignone nei pressi dell’ospedale psichiatrico di Montfavet. L’uomo avrebbe tentato di attaccare dei poliziotti in strada ma l’episodio – si è poi appreso – non è oggetto di indagini della procura antiterrorismo.

Anche il consolato francese a Gedda, in Arabia Saudita, è stato attaccato: una guardia è stata ferita da un assalitore saudita. Lo riferiscono i media sauditi.

La Francia riattiva lo stato d’emergenza attentati. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato il passaggio da 3.000 a 7.000 dei militari dell’operazione ‘Sentinelle’, preposta alla sorveglianza armata antiterrorismo ad opera dell’esercito. Dal 2015, dopo gli attentati, i militari sono stati chiamati di rinforzo per la sorveglianza nelle strade e ai luoghi sensibili. Macron ha parlato di “attentato terroristico islamista” ed ha garantito il “sostegno ai cattolici da tutto il Paese”.

Il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, ha chiesto che “tutte le chiese siano messe sotto sorveglianza o chiuse, così come tutti gli altri luoghi di culto della città”. “Quando è troppo è troppo – ha detto Estrosi – adesso è ora che la Francia metta da parte le regole di pace per annientare definitivamente l’islamo-fascismo sul nostro territorio”. (ANSA)

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