I sindaci di Battipaglia ed Eboli litigano per l’impianto dei rifiuti
Nessun dolcetto. Alle porte della Piana, la sera di Halloween è più amara che mai, inasprita dall’acre olezzo dei rifiuti, con gli animi esacerbati da una battaglia che si rinfocola: le sorelle del Sele, Battipaglia ed Eboli, non sono mai state così lontane. A via Quattro Giornate ci si azzuffa per la puzza. Il “casus belli” è il blitz della sindaca, Cecilia Francese, che va all’impianto di compostaggio eburino: «I miasmi provengono da questo sito », sentenzia. E il tanfo non si è fermato ad Eboli: «Invade Battipaglia e gran parte della Valle del Sele».
Il fatto. Tra le 17 e le 19, le centraline dei rotariani rilevano picchi d’inquinamento: è il primo campanello d’allarme. La Francese, in compagnia del comandante dei vigili, Gerardo Iuliano , e del dirigente tecnico,Carmine Salerno , è all’inaugurazione di un nuovo show-room di prodotti edili, a pochi metri da Eboli, nel quartiere Sant’Anna. È la zona della città che più di tutte fa i conti con l’emergenza miasmi. E a fine ottobre la puzza s’avverte di nuovo. La prima tappa del blitz è all’ex stir; poi, poco dopo le 20, si va ad Eboli, all’impianto di compostaggio comunale gestito dalla Ladurner.
Porte chiuse. «La puzza proviene da qui», tuona la Francese. Cerca d’entrare, ma invano. Poi telefona a Mario Dura , comandante della municipale ebolitana, chiedendo di accedere all’opificio insieme ai referenti del Comune di Eboli, alle prese coi tradizionali festeggiamenti della notte dello Scorzamauriello: vuole il sopralluogo congiunto richiesto al sindaco di Eboli,Cariello , che ai primi di ottobre s’era detto disponibile.Dura risponde che è impegnato: la sua controproposta è un blitz nei giorni successivi, in compagnia dei carabinieri del nucleo operativo ecologico. La Francese non ci sta, e li chiama subito i carabinieri, anche se sono quelli della compagnia di Battipaglia. E i militari contattano i colleghi di Eboli, agli ordini del capitano Luca Geminale .
Arrivano i carabinieri. «Abbiamo bussato, ma non ci fanno entrare»: ai tempi dei social, la Francese comunica ai cittadini l’accaduto postando un video su Facebook. «Un magistrato ci aveva suggerito un controllo congiunto; non voglio fare la guerra, ma questa storia non può più continuare, perché è impensabile che i cittadini subiscano questo scempio». Chiarisce che i siti di compostaggio li vuole, «ma nessuno vuole che funzionino così». Sul posto arrivano i carabinieri di Eboli, che redigono una constatazione: non c’è scritto che la puzza viene dall’impianto di compostaggio, ma che lì davanti, di mercoledì sera, si percepisce il tanfo. Arrivano pure l’assessore all’Ambiente, Carolina Vicinanza , i consiglieri comunali battipagliesi di maggioranza e gli ebolitani d’opposizione, Damiano Cardiello , Antonio Conte e Rosario Petrone . La denuncia. Ieri mattina, scortata dal suo vice, Stefano Romano , la Francese torna ad Eboli, ma va in caserma a sporgere una denuncia, che finirà nel fascicolo dell’inchiesta coordinata dal pm Polito . «Non accuso nessuno; chiedo solo un accertamento tecnico per verificare problemi di gestione». La pioggia di novembre cancella il fetore, ma non doma le fiamme del derby dei miasmi: sui social, nel giorno dei Santi, battipagliesi ed ebolitani si accusano a vicenda. I primi a farlo sono i sindaci dei due centri che gli attivisti battipagliesi di Legambiente, guidati da Alfredo Napoli , con una metafora comparano alle due “maruzze”, le lumache che puzzano allo stesso, identico modo. Fonte: La Città di Salerno