I penalisti salernitani: Le libertà fondamentali sono ormai sotto attacco nel nostro Paese.
Le disposizioni del DL 11 Aprile 2025 n. 48 non fanno altro che recepire il contenuto del DDL 1660, su cui già avevamo mosso censure e importanti critiche.
L’utilizzo della decretazione di urgenza, per emanare un provvedimento che già in sé contiene profondi elementi di incostituzionalità, pone, come ancora più urgente, il tema dello svilimento delle istituzioni repubblicane. Tra queste, il Parlamento, che “avrebbe” il compito di legiferare, è ormai divenuto solo soggetto passivo dell’iter deliberativo, relegato a recepire quanto invece normato impropriamente dall’Esecutivo.
Il DL approvato delinea un modello di società estremamente pericoloso e contrario ai principi costituzionali; in particolare, esso si inserisce in un quadro normativo sempre più caratterizzato da una logica punitiva e repressiva, che criminalizza il dissenso e rafforza le pene in modo sproporzionato.
L’obiettivo di queste norme non è quello di far sentire le persone più sicure, ma quello – neanche troppo celato – di intimidirle perché ad aumentare non è la sicurezza, ma la repressione.
Cifra di questo provvedimento è la restrizione delle libertà e dei diritti soprattutto di chi è già in condizioni di minorità sociale.
Come illustrato in più occasioni, nel testo emanato, sono messi in crisi principi costituzionali basilari, come quello della tassatività, dell’offensività e della proporzionalità.
Siamo pronti in ogni momento a sollevare la questione di legittimità costituzionale di tali norme, ogniqualvolta nella pratica quotidiana ci troveremo a difendere, nelle aule dei Tribunali, le donne e gli uomini colpiti dal decreto in questione.
Non possiamo, inoltre, non constatare le contraddizioni di chi prima si fa promotore di una riforma giudiziaria tesa al Garantismo – riforma per inciso mai decollata e che avrebbe il suo massimo obiettivo nella separazione delle carriere tra Magistrati requirenti e giudicanti – e poi non perde tempo ad attivare meccanismi costituzionali inidonei per emanare provvedimenti di chiara natura repressivo/giustizialista, nel solco del più classico populismo giudiziario.
Come giuristi ed avvocati penalisti, in sintonia con quanto espresso dall’Unione Camere Penali Italiane, non possiamo non dissentire da un insieme di norme emanate in totale spregio dei dettami costituzionali e di rispetto del principio della separazione dei poteri.
Salerno, 5.5.2025
I firmatari Avvocati Penalisti
Allegro Agostino
Ancarola Massimo
Basco Lucio
Cacciatore Cecchino
Caliendo Vincenzo
Cantore Francesca
Capuano Lucia
Cardamone Matteo
Cardiello Costantino
Carrozza Guido
Cennamo Antonietta
Cirillo Michelangelo
Cirino Mattia
Concilio Giovanni
Concilio Roberto
Conte Carlo
Conte Federico
Curia Maria
D’Onofrio Francesco
Dambrosio Francesco Saverio
De Caro Agostino
De Caro Antonio
De Caro Corinna
De Feo Maurizio Elio
De Martino Irene
Di Martino Antonietta
Faiella Vincenzo
Falci Benedetta
Falci Giovanni
Fava Giovanni
Franco Andrea
Franco Arnaldo
Franco Stefano
Gargiulo Luigi
Giovine Carmine
Inghilleri Angela
Lentini Felice
Monaco Luca
Napoletano Daniela
Natale Daniela
Palmieri Luigi
Pastore Gaetano
Perongini Sergio
Picarella Antonio
Provenza Luciano
Quaranta Agostino
Raeli Francesco
Rizzo Francesco
Rubano Piera
Santacroce Arianna
Scarlato Guglielmo
Scarlato Vincenzo
Sofia Francesca
Sofia Giovanni
Spadafora Pierluigi
Toriello Laura
Torluccio Fabio
Torre Emiliano
Torre Massimo
Toscano Paolo
Vilella Lucia
Viscito Ambra