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HO SUBITO UNA TRUFFA IN RETE DA PARTE DI UNO PSEUDO BROKER: COME POSSO AGIRE PER IL RECUPERO? L'Avvocato risponde 

HO SUBITO UNA TRUFFA IN RETE DA PARTE DI UNO PSEUDO BROKER: COME POSSO AGIRE PER IL RECUPERO?

Ci spiega la vigente normativa l’intervento dell’avvocato Simone Labonia, illustrandoci le azioni legali contro le truffe in rete: come difendersi e tentare il recupero delle somme perse

Le truffe online rappresentano una delle minacce più diffuse per consumatori e imprese. Dalle false piattaforme di investimento ai finti siti di e-commerce, il danno economico è spesso rilevante e, in molti casi, le vittime rinunciano ad agire convinte che recuperare i propri soldi sia impossibile.
In realtà, esistono strumenti legali e percorsi concreti che possono consentire di ottenere giustizia e, in parte, ristoro.

Il primo passo è sporgere denuncia presso le autorità competenti (Polizia Postale, Carabinieri o Procura).
Questo non solo permette di avviare indagini, ma costituisce requisito indispensabile per poter intraprendere azioni successive.
È importante raccogliere tutte le prove disponibili: e-mail, messaggi, ricevute di pagamento, screenshot, numeri di telefono o IBAN utilizzati dai truffatori.

Sul fronte del recupero delle somme, un ruolo fondamentale è svolto dagli istituti bancari e dai gestori di carte di credito. In caso di operazioni non autorizzate, la normativa europea (PSD2) prevede che la banca debba rimborsare il cliente, salvo che dimostri una sua grave negligenza.
Se invece il trasferimento è stato disposto volontariamente verso un conto collegato a una truffa, le chance di recupero dipendono dalla tempestività della segnalazione: bloccare subito la transazione può permettere il “recall” dei fondi.

In Italia esistono inoltre procedure di arbitrato bancario e finanziario che consentono di contestare addebiti e omissioni degli intermediari senza ricorrere a un processo ordinario, riducendo tempi e costi.
Nei casi più complessi, specie per le frodi legate a falsi investimenti, è possibile agire in sede civile contro i soggetti che hanno concorso nel raggiro o non hanno vigilato adeguatamente.

Non va trascurato poi l’aspetto assicurativo: alcune polizze di tutela legale o di protezione del conto corrente prevedono coperture specifiche per le frodi informatiche.

Se il recupero integrale delle somme non è sempre garantito, intraprendere un’azione legale rimane fondamentale per rafforzare la propria posizione e scoraggiare i criminali digitali. La conoscenza dei propri diritti e la rapidità nel reagire sono, oggi più che mai, la miglior difesa contro le insidie della rete.

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