HO SCOPERTO CHE UN VICINO SI È COLLEGATO ABUSIVAMENTE ALLA MIA RETE WIFI: COSA DICE LA LEGGE!
Illustra la normativa vigente l’avvocato Simone Labonia!
Il collegamento non autorizzato a una rete Wi-Fi altrui è un comportamento sempre più diffuso, spesso percepito come “banale scorciatoia” per ottenere accesso gratuito a Internet.
In realtà, la giurisprudenza europea e nazionale lo qualifica come condotta potenzialmente illecita, con ricadute tanto sul piano penale quanto su quello civile.
Dal punto di vista giuridico, in Italia e in molti altri Stati membri dell’Unione Europea, l’accesso abusivo a un sistema informatico o telematico è configurato come reato.
Il Wi-Fi rientra a pieno titolo nella nozione di “sistema informatico protetto da misure di sicurezza”, e aggirarle, anche se si tratta di una password semplice o di default, equivale a introdursi senza autorizzazione. In questi casi si applicano le norme penali sull’accesso abusivo, punite con sanzioni che possono arrivare a multe significative o, nei casi più gravi, a pene detentive.
Vi è anche un profilo civilistico: l’utilizzo non autorizzato della rete può tradursi in un danno patrimoniale per il titolare, sia per l’aumento dei costi di traffico, sia per il rischio di responsabilità in caso di attività illecite compiute attraverso il collegamento sottratto.
Ciò rende rilevante anche il tema della tutela della privacy e della tracciabilità delle connessioni.
L’Unione Europea ha adottato un atteggiamento fermo in materia di sicurezza informatica, promuovendo direttive e regolamenti che incoraggiano la protezione delle reti e la responsabilizzazione degli utenti. In particolare, il Cybersecurity Act e le direttive in tema di criminalità informatica rafforzano la cooperazione tra Stati membri e l’armonizzazione delle sanzioni. L’UE non guarda soltanto al profilo repressivo: incentiva la diffusione di standard di sicurezza più elevati, campagne di sensibilizzazione e strumenti tecnologici volti a prevenire l’uso improprio delle reti wireless.
L’orientamento europeo va nella direzione di un rafforzamento delle tutele, sottolineando che la libertà di accesso alla rete non deve mai trasformarsi in abuso delle infrastrutture altrui.





