You are here
GUIDAVO A TORSO NUDO ED UNA SIGNORA HA MINACCIATO DI DENUNCIARMI: COSA DICE LA LEGGE? L'Avvocato risponde 

GUIDAVO A TORSO NUDO ED UNA SIGNORA HA MINACCIATO DI DENUNCIARMI: COSA DICE LA LEGGE?

In queste giornate di fine estate, con gli ultimi desideri vacanzieri, l’avvocato Simone Labonia risponde a questo quesito.

Il Codice della Strada, in merito all’abbigliamento di chi guida, pone dei paletti tra obblighi di legge e buone pratiche.

Quando si parla di sicurezza stradale, il pensiero corre subito a limiti di velocità, semafori e precedenze. Meno immediato è riflettere sul ruolo che può avere l’abbigliamento del conducente. Eppure, il Codice della strada – pur non imponendo una “divisa” al guidatore – contiene norme che incidono direttamente su come ci si deve vestire e presentare al volante.

L’articolo 141 impone di mantenere il pieno controllo del veicolo in ogni circostanza. Ciò significa che abiti e calzature non devono ostacolare i movimenti né compromettere la capacità di manovra. In linea con questo principio, l’articolo 169 vieta comportamenti che riducano la libertà di azione del conducente. Da qui deriva la raccomandazione, ampiamente ribadita dalla giurisprudenza, di evitare scarpe con tacchi alti, infradito o calzature troppo larghe, così come guanti o indumenti che rendano scivoloso il contatto con volante, leve o pedali.

Sul versante opposto, esistono invece norme che stabiliscono obblighi precisi. È il caso del casco per motociclisti (art. 171) e delle cinture di sicurezza (art. 172), entrambi dispositivi di protezione che devono essere indossati correttamente. Anche per chi guida mezzi a due ruote, il vestiario tecnico – giacche rinforzate, guanti, stivali – non è imposto dalla legge, ma viene considerato essenziale nelle linee guida ministeriali e nelle campagne di sensibilizzazione.

Qui si innesta il parallelo tra norme giuridiche e regole di comportamento. La legge si limita a vietare ciò che compromette la sicurezza in maniera evidente e a prescrivere pochi obblighi tassativi. La prudenza, invece, suggerisce di andare oltre il minimo normativo. Così, se il Codice non vieta esplicitamente di guidare in infradito, è il buon senso a consigliare scarpe chiuse e stabili. Se nessuna norma obbliga il motociclista a indossare giacche protettive, è la consapevolezza del rischio a renderle imprescindibili.

Il quadro che emerge è chiaro: l’abbigliamento del conducente non è una questione di moda, ma di sicurezza. La legge stabilisce i paletti, ma è la responsabilità individuale a fare la differenza. Vestirsi in modo adeguato alla guida non significa solo evitare sanzioni, bensì proteggere se stessi e gli altri utenti della strada.

Nessuna ammenda, quindi, per il torso nudo del guidatore, ma solo l’invito ad una decenza comportamentale, nel rispetto di chi ci guarda!

scritto da 







Related posts