Guerra, Putin: “Il gas si pagherà solo a rubli”. Macron toglie le aziende francesi dalla Russia. La Nato: “In agenda l’entrata dell’Ucraina”
Mosca non accetterà più pagamenti in dollari o euro per le forniture di gas all’Ue. Lo ha annunciato il presidente Putin, che ha concesso alle autorità russe una settimana di tempo per predisporre il nuovo sistema del rublo. Putin ha spiegato la decisione come reazione al congelamento dei beni russi in Occidente. Dopo questa dichiarazione il rublo si è rafforzato sul dollaro ed è sceso sotto quota 100 a 98,8. Prima della guerra in Ucraina si scambiava a 75 sul dollaro. La dichiarazione di Putin che Mosca accetterà solo pagamenti in rubli per la fornitura del gas ha spinto il premier Draghi a fare una correzione sul costo del gas, nelle comunicazioni rispetto a quanto riferito stamane alla Camera. Il prezzo spot del gas “dimezzato rispetto alle punte di circa 200 euro/MWh raggiunte l’8 marzo” “é una notizia vecchia” ha detto Draghi, spiegando che è uscita da poco la richiesta russa di pagamenti in rubli e che questo “ha portato il prezzo del gas a salire di circa 15 euro per megawattora”,. Zelensky ringrazia Macron..”Siamo molto grati per gli sforzi del presidente Macron che ha dimostrato una vera leadership”. Così il presidente ucraino Zelensky in collegamento con il Parlamento francese durante il quale ha chiesto che le imprese francesi-citando Renault,Leroy Merlin-lascino la Russia. Nell’intervento in video con il parlamento giapponese Zelensky ha detto di aver “avuto notizie” che”la Russia sia pronta a utilizzare armi chimiche compreso il gas sarin”.Da registrare anche una telefonata tra il presidente ucraino e il premier britannico Johnson. Intanto, “l’adesione dell’Ucraina alla Nato non è in agenda, ma il sostegno all’Ucraina è in cima all’agenda e sarà uno dei principali temi della discussione”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in riferimento al summit straordinario Nato di domani. Annunciato da Stoltenberg il rafforzamento della Nato sul lato orientale con il dispiegamento di quattro battlegroup in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia. Ma si parlerà anche di Cina che secondo Stoltenberg “ha fornito sostegno politico alla Russia”.