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GRAN TOUR: DA NAPOLI A SALERNO Attualità 

GRAN TOUR: DA NAPOLI A SALERNO

* La rubrica dell’esperto

La metafora enfatizza il breve viaggio di questo raro ventaglio “Gran Tour”da Napoli a Salerno.A pensarci bene,
i viaggiatori che intraprendevano il cammino sulle tracce della “Magna Grecia”,percorrevano “un po’ di chilometri in più” ed in condizioni molto più disagiate .
Essi erano per lo più giovani studenti francesi e inglesi appartenenti a famiglie agiate che,alla fine degli studi ,mandavano i figli in viaggio premio verso quelle terre in cui era nata la cultura classica.
Visitavano le vestigia di
Pompei,Ercolano,Paestum ed in qualche caso si spingevano fino in Sicilia..
Carlo di Borbone e poi suo figlio Ferdinando IV ,avevano cominciato le escavazioni delle città sepolte dopo la pioggia di lapilli del 79 D.C.
Quando iniziarono ad emergere le vestigia sepolte alle falde del Vesuvio ,essi credettero di portare alla luce i resti dell’antica Stabia.
Di Pompei si era quasi perso il ricordo, perché era opinione diffusa che l’intera città fosse stata inghiottita dal tremendo cataclisma del 79 Dc.
Quando cominciarono ad emergere ,quasi intatti ,templi ed edifici con le iscrizioni “Pompeia”si resero conto che avevano sotto i piedi ancora l’intera città.
La notizia volo’rapidamente fin nel profondo Nord del continente e la curiosità spinse quelle popolazioni a scendere quaggiù ,dove una volta la Magna Grecia “illuminava” l’Europa.
Questo ventaglio fa parte di quella serie di oggetti ricordo che venivano venduti ai viaggiatori in ricordo dei luoghi visitati.
La pagina è in carta e le stecche in madreperla finemente incise.
Sono raffigurate le isole del Golfo di Napoli con i paesaggi incantevoli di fine 700.
La tecnica è la cosiddetta pittura alla gouache,non altro che una tempera grassa con alta concentrazione di gesso.
Questo da’una patina vellutata ai dipinti che diventano fascinosi ,mostrando una felpata matericita’.
Pur avendo l’oggetto necessità di restauro alle stecche ,rimane un reperto molto interessante .
E’una rara testimonianza di quel periodo storico che in fondo non è mai terminato.
Ancora oggi difatti è proprio grazie a questo Gran Tour infinito che il turismo delle nostre parti si regge.
Le scoperte che questi siti archeologici ancora continuano a donare al mondo intero ,rimangono una nostra inestimabile ricchezza che dovremmo valutare meglio a cominciare dalla nostra cultura personale, spesso deficitaria nei confronti del nostro fulgido passato.

 

* Camillo Lambiase

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