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Fp Cgil: riorganizzazione macrostruttura Comune Salerno. Politiche sociali non oggetto di scontro politico interno Attualità 

Fp Cgil: riorganizzazione macrostruttura Comune Salerno. Politiche sociali non oggetto di scontro politico interno

Con la delibera n. 193 del 28 maggio 2025, la Giunta Comunale di Salerno ha riorganizzato il Settore Politiche Sociali, separandolo le competenze e le funzioni in due distinti ambiti – “Servizi Sociali” e “Pari Opportunità” – e attribuendo a quest’ultimo funzioni strategiche come il coordinamento dei centri antiviolenza, la progettazione contro la violenza di genere e i rapporti istituzionali sulla parità. Tale riorganizzazione, approvata senza confronto sindacale né condivisione interna, prevede inoltre che queste due aree restino in carico a un unico dirigente, pur riferendosi a due diversi assessorati politici. Proprio su questo intervento strutturale e organizzativo, la FP CGIL Salerno esprime la propria ferma contrarietà, perché interviene pesantemente su ambiti delicatissimi quali la governance dei servizi pubblici di prossimità.
Questa riorganizzazione, a nostro avviso, non nasce da un’esigenza funzionale, né è frutto di un reale confronto con le lavoratrici e i lavoratori coinvolti. Al contrario, essa appare ispirata da dinamiche interne all’Amministrazione e da logiche politiche di redistribuzione degli equilibri tra assessorati che poco hanno a che fare con il miglioramento dell’efficienza e della qualità dei servizi.
Rileviamo con preoccupazione che un settore già sotto pressione a causa della cronica carenza di personale venga ulteriormente suddiviso e attribuito a due assessorati distinti, pur restando in capo a un’unica dirigenza. Una tale impostazione indebolisce le linee di responsabilità, complica la gestione quotidiana delle attività e introduce elementi di confusione nei processi decisionali. Come FP CGIL, siamo estremamente sensibili ai temi della valorizzazione del lavoro pubblico, della qualità organizzativa degli enti locali e delle politiche sociali: non possiamo condividere una revisione che compromette entrambi.
Siamo, inoltre, da sempre pienamente impegnati nella difesa e nel rilancio delle politiche sociali e nella promozione dei servizi a tutela dei diritti, in particolare dei centri antiviolenza e di tutti i percorsi di supporto alle persone fragili. Guardiamo con favore a un investimento serio, strutturato e propositivo su questi temi, a vantaggio della cittadinanza e dell’utenza. Ma proprio per questa ragione, non possiamo accettare che una cosiddetta “riorganizzazione” – che nei fatti appare solo come una redistribuzione di deleghe per esigenze interne – rischi di tradursi in un arretramento della capacità amministrativa e di programmazione territoriale. Non devono essere le cittadine e i cittadini a pagare il prezzo di equilibri politici costruiti lontano dai bisogni sociali reali.
Assume ulteriore gravità il fatto che queste considerazioni, già trasmesse formalmente anche al Capo Staff del Sindaco con delega al personale, non abbiano prodotto alcuna risposta né apertura da parte dell’Ente. Un silenzio istituzionale che offende la rappresentanza sindacale e lascia intendere che si pensi che i sindacati non leggano gli atti, non comprendano i meccanismi amministrativi, o – peggio ancora – che non sappiano cogliere il significato e gli effetti reali di alcune scelte. Nulla di più sbagliato: la FP CGIL legge, comprende e agisce, e continuerà a farlo con forza e determinazione.
In modo particolare, respingiamo la decisione di assegnare alle Pari Opportunità la competenza sulla programmazione e progettazione degli interventi contro la violenza di genere, sottraendola alla regia tecnica e politica dell’Ambito S5. Tali interventi rientrano pienamente nella sfera del Piano di Zona, previsto dalla Legge 328/2000, e disciplinato nella sua attuazione territoriale dalla Legge Regionale Campania n. 11/2007. Nell’Ambito S5, la programmazione è condivisa tra il Comune di Salerno (capofila) e il Comune di Pellezzano, in raccordo con l’ASL e il terzo settore.
I fondi pubblici destinati al contrasto della violenza di genere – tra cui quelli del Piano Strategico Nazionale, del Fondo Nazionale Politiche Sociali e del Fondo per le Pari Opportunità – prevedono modalità di gestione integrate e coerenti con la presa in carico sociale. Separare la programmazione dalla gestione tecnica e dai servizi territoriali significherebbe disarticolare un sistema già rodato, creare confusione e compromettere l’accesso ai finanziamenti stessi.
Per tutte queste ragioni, la FP CGIL Salerno non condivide in alcun modo la revisione strutturale adottata e rivendica un modello amministrativo che valorizzi il lavoro, dia centralità alla rete pubblica territoriale e rispetti i percorsi istituzionali condivisi.
Chiediamo l’immediata convocazione di un confronto sindacale, nel quale l’Amministrazione sia chiamata a dare conto delle scelte effettuate, ad ascoltare le istanze provenienti dai lavoratori e ad assumere impegni concreti per la tutela della coerenza istituzionale e della qualità dei servizi pubblici.
Lo scrive in una nota Il Segretario Generale FP CGIL Salerno Antonio Capezzuto

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