Forno crematorio a Sant’Egidio del Monte Albino, il Tar accoglie il ricorso del consorzio Azimut
Nella querelle sulla realizzazione del forno crematorio a Sant’ Egidio del Monte Albino in prima battuta viene vinta dal Consorzio Azimut. Il T.A.R. di Napoli il 25 Marzo scorso, infatti, si è espresso sul ricorso presentato dal Consorzio Azimut e dal Comune di Sant’Egidio del Monte Albino contro il Piano Regionale per i forni crematori .
“Il conseguimento dell’Aua nel 2019 – scrivono i giudici del Tar di Napoli – su conforme parere regionale, unitamente all’avanzato stato di lavorazione dell’impianto e alle correlate criticità della vicenda amministrativa costituiscono elementi che valgono a qualificare e differenziare, infatti, la posizione del consorzio e del comune, rendendone meritevoli di tutela i rispettivi e sottostanti interessi alla immediata contestazione giudiziale delle scelte e – soprattutto – delle omissioni di pianificazione della Regione”. I giudici hanno stigmatizzato la condotta dell’amministrazione regionale “che ha omesso di dettare alcuna disciplina di quei templi – come quello santegidiano – già interessati dal rilascio di una Aua al momento dell’entrata in vigore del piano”.
Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale di Coraggio Sant’ Egidio Roberto Marrazzo
“I ricorsi sono stati tecnicamente accolti ma andando oltre i tecnicismi giuridici, l’esito della discussione non è stato quello di affermare che il forno si deve realizzare, bensi’ di imporre alla Regione Campania l’emanazione di una norma transitoria relativa al Comune di S. Egidio ( e per gli altri Comuni ove vi sono impianti già assentiti ma non ancora in funzione). – spiega il consigliere comunale di Coraggio Sant’ Egidio Roberto Marrazzo –
In sostanza dunque la Regione dovrà determinarsi espressamente sul forno crematorio di Sant’ Egidio chiarendo se le disposizioni del Piano Regionale siano operative o meno anche per il nostro impianto, dunque vietando la continuazione dei lavori o consentendola.
I cittadini legittimamente si chiedono ora cosa accadrà
nell’immediato?
In attesa di questa decisione della Regione il buon senso e la logica imporrano che la situazione dovrà rimanere in stand by e quindi i lavori non potranno essere ripresi .
Tutto cio’ al netto di eventuali ricorsi al Consiglio di Stato che le parti interessate ( Regione Campania e Comitato dei cittadini ) potrebbero proporre .
Insomma , come piu’ volte affermato nei nostri precedenti interventi, la via giudiziaria è lunga , tortuosa e potremmo dire quasi infinita .
Si impone una volta di piu’ la necessità di una soluzione politica e su questo chiediamo all’Amministrazione di continuare sulla strada
intrapresa della revoca della concessione , con un occhio attento a
quello che succederà nel frattempo in Regione”.