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Droga e divise infedeli a Battipaglia: nessun colpevole Provincia Provincia e Regione 

Droga e divise infedeli a Battipaglia: nessun colpevole

Nessun poliziotto infedele: è la verità – in primo grado – dei giudici. Arriva dopo otto anni: tanto è durato il processo a carico di Mauro D’Angiolillo, fu assistente capo del Commissariato di polizia di Stato di Battipaglia, di Biagio Parisi, già condannato per camorra (era nel clan di Biagio Giffoni e nel gruppo di Sabino De Maio), della sua compagna d’allora Alda Di Benedetto, “la signora della droga”, e d’un altro giovane di Sant’Anna, morto in primavera.

Tutti assolti con formula piena perché il fatto non sussiste: lo hanno sentenziato ieri sera le toghe della Seconda sezione penale – presidente il giudice Lucia Casale, a latere Giovanni Rossi Maria Lamberti – rigettando in toto le salatissime richieste di pena avanzate dalla pubblica accusa (rappresentata in aula da Marco Colamonici, sostituto della Direzione distrettuale Antimafia – a breve aggiunto a Messina – il quale ha ereditato il fascicolo al tempo nelle mani di Rosa Volpe, che delegò le investigazioni alla Squadra mobile di Salerno). Lo riporta La Città. La Dda aveva reclamato una stangata per gli imputati: otto anni per Parisi, assistito dal penalista Giuseppe Russosei per la Di Benedetto (e pure per l’altro giovane, poi deceduto) patrocinata dal penalista Giuseppe Caposiena e quattro e mezzo per D’Angiolillo, difeso dal legale Antonio Casulli. Invano: è arrivata l’assoluzione per tutti i capi d’imputazione. D’altronde analoga sorte, all’esito del rito abbreviato (Anno Domini 2017), era toccata ai collaboratori di giustizia Paolo e Cosimo Podeia – già affiliati al clan Giffoni – in quel caso per insufficienza di prove, nonostante fosse stato proprio il primo dei due fratelli a riferire all’Antimafia l’episodio oggetto del procedimento penale. Fatti che risalirebbero addirittura a gennaio del 2012.

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