Debiti fuori bilancio a Sarno, Sirica (FdI): «Serve chiarezza subito»
A Sarno cresce la preoccupazione per la mancata trasparenza sui debiti fuori bilancio del Comune. Nonostante una richiesta formale avanzata durante l’ultima seduta del consiglio comunale, ad oggi non è arrivata alcuna risposta ufficiale dalla maggioranza circa l’entità e la natura delle pendenze economiche e legali che gravano sull’Ente.
A intervenire con forza sulla questione è Enrico Sirica, consigliere comunale e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia: «Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale ho formalmente richiesto una relazione dettagliata sui debiti fuori bilancio, con l’obiettivo di conoscere il numero delle cause legali pendenti a carico del Comune, il relativo ammontare economico e l’elenco dei debiti derivanti da interventi in somma urgenza, anche alla luce delle osservazioni contenute nella relazione del Revisore dei Conti. Tuttavia, a oggi, non è pervenuta alcuna risposta ufficiale da parte dell’amministrazione comunale sarnese».
Sirica sottolinea il valore politico e morale della questione: «Il mancato riscontro desta preoccupazione. Non si tratta solo di un tema tecnico-contabile: la questione coinvolge direttamente i principi di trasparenza, legalità e buona amministrazione. Il rischio è che l’assenza di chiarezza possa celare situazioni critiche non ancora affrontate con la dovuta serietà».
Il consigliere comunale in quota Fratelli d’Italia evidenzia come il silenzio amministrativo alimenti dubbi nell’opinione pubblica: «La trasparenza su questi temi lascia spazio a dubbi e perplessità, mentre i cittadini hanno il diritto di sapere come vengono gestite le risorse pubbliche, soprattutto quando si parla di debiti che possono gravare sulle future scelte di bilancio e, di conseguenza, sulla qualità dei servizi».
Infine, Sirica conclude con un appello chiaro e deciso: «L’auspicio è che l’amministrazione comunale faccia chiarezza al più presto, restituendo al dibattito consiliare quella trasparenza che è alla base di ogni democrazia locale».