De Luca: “Meloni doveva parlare di dazi, pace e armamentI invece discute su Ventotene”
Il presidente della Campania Vincenzo De Luca nel suo consueto appuntameno del venerdì in streaming definisce “sconveniente” quanto detto dalla premier Meloni sul manifesto di Ventotene. “Avremmo dovuto discutere di pace, di guerra, di armamento europeo, di risposte da dare a Trump sui dazi e ci siamo ritrovati a discutere del manifesto di Ventotene – ha dichiarato nel corso della diretta Faceebook del venerdì – un manifesto che è stato elaborato nel 1941, espressione di quell’epoca ad opera di alcuni intellettuali , economisti come Spinelli, Rossi che erano al confino. Alcune considerazioni risentono dei tempi. Nel ’41 l’Europa era tutta sotto il dominio nazista e fascista, non c’era un punto dove si potesse andare per una persona democratica. Quel manifesto conteneva un importante messaggio rivolto ai popoli d’Europa vale a dire poniamo fine alle guerre europee che si succedono da secoli, superiamo i confini, era questa l’importanza del messaggio”. De Luca spiega che “Meloni ha citato alcuni passi ideologici con i quali si criticavano le democrazie che non avevano impedito l’ascesa del nazismo e del fascismo, la proprietà privata. La cosa drammatica – ha aggiunto – è che ha dimenticato di dire che in quell’isola vi erano confinati dal fascismo. L’onorevole Meloni ha ritenuto che quei soggetti fossero stati mandati dal fascismo in una località di mare gradevole, una sorta di colonia marina, era una delle cose che facevano durante il regime… Una cosa francamente sconveniente”. “Avremmo avuto bisogno di ben altro, di uno spirito e clima per i problemi che abbiamo oggi in Italia, in Europa e nel mondo. Tutto si è ridotto in un grande scontro che ha messo in secondo piano i problemi della pace – ha concluso – l’Italia non riesce a uscire dalle polemiche, ideologismi, non riesce mai a trovare il tono, lo stile adeguato ai tempi e ai problemi dei tempi. Siamo un paese malato da questo punto di vista”. Il governatore ha annunciato anche che la “giunta regionale ha approvato ieri la delibera per chiedere che la Campania esca dal Piano di Rientro”. Poi ha aggiunto: “Ci sono due problemi reali: la chiusura dei Punti Nascita negli ospedali nei quali si hanno meno di 500 parti l’anno e la chiusura dei laboratori di analisi che fanno meno di 200mila prestazioni l’anno. A queste due indicazioni del Governo stiamo cercando di dare risposte salvaguardando sia i Punti Nascita sia i laboratori”.