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De Luca: “Cirielli no al ‘Faro’ per non cementificare? L’area è cementificata non è agricola” Attualità Primo piano zonarcs 

De Luca: “Cirielli no al ‘Faro’ per non cementificare? L’area è cementificata non è agricola”

“Il candidato del centrodestra alla presidenza della Giunta regionale ha comunicato che se dovesse vincere lui non farebbe realizzare il ‘Faro’ (nuova sede della Regione, ndr) con la motivazione che lui è contro la cementificazione. L’area è cementificata non è agricola. Per questo è un’affermazione sciocca”. Vincenzo De Luca, nella diretta social del venerdì, è andato così all’attacco di Edmondo Cirielli.

De Luca ha difeso la scelta di costruire la nuova sede alla Regione, denominata il ‘Faro’ “perché è un investimento di 700 milioni di euro” e ha una grande valenza anche sotto il profilo ambientale perché si andrà a decongestionare il traffico cittadino senza trascurare che sarà “una grande opera di architettura contemporanea, il più grande progetto di riqualificazione urbanistica dal dopoguerra ad oggi”.

“Se un’area di consenso poteva intercettare il candidato di Fratelli d’Italia – ha proseguito – con questa affermazione si è giocato questa possibilità. Non vado oltre… manteniamoci sobri”. De Luca è quindi tornato a rivendicare la “rivoluzione democratica” realizzata in Campania, con la Regione “modello di trasparenza amministrativa”. Il governatore ha fatto riferimento al recente concorso per gli Operatori socio sanitari riferendo che le buste con i quiz, durante la fase concorsuale, sono state aperte dinanzi ai carabinieri. “Nessun padre di famiglia è stato costretto a chinare la testa dinanzi al potente di turno”, ha proseguito dicendo di essere “orgoglioso di quello che è stato fatto” in questi anni. Il tema del momento, elezioni Regionali a parte, è la riforma della Giustizia. “Sta diventando una crociata da una parte e dall’altra” ha commentato De Luca, definendo “inconsistente la riforma proposta dal Governo” ma ritenendo “indispensabile un lavoro di profondo rinnovamento”. “È tanto difficile, abbandonando la logica delle bandiere da agitare alle vigilia del referendum, lavorare in questi mesi a una proposta superando la chiusura della maggioranza di Governo?” si è chiesto il governatore campano.

L’obiettivo deve essere quello di “trovare una proposta ragionevole per superare la frantumazione del Corpo giudiziario, andare oltre i due Consigli superiori, con il rischio di avere due corpi che rischiano poi di diventare due corporazioni. C’è un rischio del peggioramento della situazione” è l’analisi di De Luca, che poi si è soffermato sulla carcerazione preventiva sollecitando una modifica radicale perché nel Paese “siamo arrivati a punte di inciviltà, incompatibili con lo stato di diritto”.

Per il governatore uscente andrebbe rivisto anche “il rapporto tra giustizia e il sistema dell’informazione per superare quel meccanismo che distrugge la vita e l’onorabilità delle persone in una Paese nel quale il 60 per cento di cui subisce una imputazione risulta poi innocente”. De Luca ha suggerito dunque “un passo indietro dall’uno e un passo indietro dall’altro e potremo arrivare a una proposta di riforma per garantire ai cittadini una giustizia rapida, equilibrata e corretta e superando l’ipocrisia incomprensibile insopportabile dove l’avviso di garanzia significa una condanna”.

“A me piacerebbe vivere in una Paese nel quale non ci appassioni delle proprie tesi, soprattutto quando si parla di Costituzione e di Giustizia e non ci si preoccupi di sbandierare le bandierine di parte ed utilizzare politicamente i referendum e da persone responsabili e serie trovare una soluzione”, ha osservato ancora De Luca, “io posso capire che nelle scelte di politica economica ci possano essere ricette profondamente e diverse ma quando parliamo di giustizia e salute sarebbe necessario uno sforzo di unità nazionale. Non credo che i nostri gruppi dirigenti abbiamo

la forza politica, morale per trovare intese su quella tematica che riguardano la vita delle nostre comunità. Chissà se c’è qualcuno ispirato dalla divina provvidenza”.

L’America’s Cup

Tema scottante, per il governatore, quello dell’America’s Cup a Napoli. “Può portare sviluppo e rilancio economico, ma mi auguro che sia realizzato con serietà perché quando i grandi eventi vengono affrontati in maniera dilettantesca, raffazzonata, rischiano di fallire” il monito di De Luca. Che ha rinnovato le sue “preoccupazioni”: “Ho visto che il Governo ha concesso la deroga per la Via (Valutazione di impatto ambientale) per la scogliera, per me è un fatto grave” è l’accusa di De Luca, per il quale inoltre non “c’è ancora un cronoprogramma dei lavori e non si dice dove si intende materiale di risulta”.

De Luca ha contestato anche il criterio di assegnazione per “fare più di 200 milioni di euro di lavoro” esprimendo anche forti perplessità sull’accordo quadro. Un evento straordinario che “rischia di essere messo in discussione dall’approssimazione amministrativa e da furbate che ci potremmo risparmiare”.

“Qui non sappiamo ancora qual è il progetto complessivo. Io lancio per l’ennesima volta una segnale di grande preoccupazione. L’America’s up è un’occasione che non possiamo perdere ma che rischiamo di perdere ma se ci ingrovigliamo in procedure amministrativamente non sostenibili”.

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