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DA MOLTI ANNI VIVO IN UNA VECCHIA CASA! POSSO DIVENTARNE PROPRIETARIO PER USUCAPIONE? L'Avvocato risponde 

DA MOLTI ANNI VIVO IN UNA VECCHIA CASA! POSSO DIVENTARNE PROPRIETARIO PER USUCAPIONE?

Chiarisce la normativa vigente l’avvocato Simone Labonia.

L’usucapione è un istituto giuridico previsto dal nostro ordinamento che consente l’acquisto della proprietà di un bene – mobile o immobile – attraverso il possesso continuato e ininterrotto dello stesso per un determinato periodo di tempo, stabilito dalla legge. Disciplinato dagli articoli 1158 e seguenti del Codice Civile, l’usucapione rappresenta una forma di acquisto a titolo originario della proprietà, ossia indipendentemente dalla volontà del precedente titolare.

In termini semplici, l’usucapione consente a chi possiede un bene come se fosse il proprietario, in modo pacifico, pubblico e non interrotto, di diventarne proprietario se tale possesso si protrae per un determinato numero di anni. Il presupposto fondamentale è che il possesso sia “uti dominus”, cioè esercitato in modo corrispondente al diritto di proprietà, e non a titolo precario o con il consenso del proprietario.

Può riguardare sia beni mobili che immobili.
I termini variano a seconda del tipo di bene e delle condizioni del possesso:
per i beni immobili (es. terreni, case) il termine ordinario è di 20 anni (art. 1158 c.c.), mentre per i beni mobili, se il possessore è in buona fede e ha un titolo valido, il termine è di 10 anni (art. 1153 c.c.) ma, se manca uno di questi requisiti, l’usucapione si verifica dopo 20 anni.

Usucapione abbreviata: in presenza di determinati requisiti (titolo idoneo, trascrizione nei pubblici registri e buona fede), la proprietà di un immobile può essere acquisita con il possesso continuato per 10 anni (art. 1159 c.c.).
Per i fondi rustici si applicano regole particolari se si tratta di terreni agricoli e coltivati.

L’usucapione non è automatica: per far valere questo diritto, è necessario ottenere il riconoscimento giuridico attraverso una sentenza del tribunale, presentando una domanda giudiziale. L’onere della prova è a carico del soggetto che intende usucapire il bene. Vanno dimostrate la durata e le modalità del possesso, con documentazione, testimonianze e, nei casi di immobili, anche con mappe catastali e atti notarili.

Negli ultimi anni si è discusso di riforme per semplificare la procedura, consentendo in alcuni casi l’usucapione con atto notarile, purché accompagnato da dichiarazioni sostitutive e da prove documentali solide. Tuttavia, l’approccio prudente del legislatore mantiene in molti casi l’obbligo di un accertamento giudiziale.

È uno strumento che tutela chi, pur non avendo un titolo formale, ha esercitato nel tempo un possesso conforme alla proprietà. Si fonda su principi di stabilità e certezza giuridica, ma richiede attenzione procedurale e probatoria per essere riconosciuto legalmente. Per tale motivo è sempre consigliabile l’assistenza di un legale esperto in diritto civile per valutare i presupposti e le modalità di azione.

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