CORONAVIRUS. IN INDIA VAGONI DI TRENO TRASFORMATI IN REPARTI D’ISOLAMENTO
L’india è il quarto Paese al mondo per numero di contagi, che hanno raggiunto quota 332.424, con una media di 12 mila contagi ogni giorno. Così nella capitale indiana sono stati requisite altre 500 carrozze ferroviarie per la quarantena dei pazienti affetti, o sospetti, da Covid 19 per avere a disposizione ottomila letti in più; la conversione dei vagoni ferroviari in reparti d’isolamento era già stata avviata ad aprile, bloccando gran parte della rete ferroviaria in tutto il Paese. Secondo l’ultimo conteggio dei dati da parte della Johns Hopkins University, nel mondo sono quasi 8 milioni le persone che hanno contratto il virus (7.914.866), mentre i decessi sono 433.472; gli Stati Uniti restano il Paese più colpito con 2.094.069 casi accertati e 115.732 morti, dopo le 382 vittime registrate nelle ultime 24 ore: un dato meno negativo rispetto a quelli registrati ultimamente, che arriva dopo quindici giorni in cui i decessi giornalieri sono scesi raramente sotto quota mille. La pandemia si diffonde sempre più in America Latina, dove si è raggiunta quota 1.646.746 casi positivi, con un aumento di 46.026 casi nelle ultime 24 ore, e 79.602 decessi (+1.642). Il Brasile è il Paese più colpito dell’area ed è il secondo al mondo sia per numero di contagi sia per numero di decessi: altri 17.110 casi accertati hanno portato il totale a 867.624, mentre i 612 decessi delle ultime 24 ore hanno fatto salire il numero delle vittime a 43.332. Seguono il Perù, con 229.736 casi e 6.688 decessi, ed il Cile (174.293 e 3.323), mentre altri sei paesi confermano il difficile momento della regione latinoamericana e tra questi il Messico che conta 146.837 persone contagiate, dopo i 4.147 nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore, e 17.141 decessi. Un nuovo focolaio sta invece spaventando Pechino: in due giorni sono stati registrati un’ottantina di casi e le autorità hanno messo in quarantena altre dieci aree residenziali, fermato eventi sportivi e l’arrivo di turisti; test a tappeto sono stati effettuati nella zona del mercato alimentare di Xinfadi, da cui sarebbe partito il contagio. Molti temono che questo focolaio possa far divampare in Cina una seconda ondata, ma le autorità assicurano “Non sarà una nuova Wuhan”.